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Arcangelo Correra ucciso a Napoli, le ultime parole a Renato Caiafa: “Non mi lasciare”

Omicidio Arcangelo Correra 18enne ucciso sbaglio cugino

Arcangelo Correra - Fonte Instagram

“Renato, non mi lasciare…” sono state le ultime parole di Arcangelo Correra, il giovane di appena 18 anni colpito a morte da un colpo di pistola la mattina di sabato in piazzetta Sedil Capuano. Una tragedia che si è consumata per mano di un amico, secondo quanto emerso dagli interrogatori. Il giovane, infatti, sarebbe stato raggiunto dal proiettile sparato per errore mentre la pistola era nelle mani di Renato Caiafa, un ragazzo di 19 anni ora accusato di detenzione illegale di armi e ricettazione come riportato da Il Mattino.

Omicidio Arcangelo Correra, le ultime parole del 18enne a Renato Caiafa

L’avvocato di Caiafa, Giuseppe De Gregorio, ha descritto la drammatica scena che ha avuto luogo subito dopo lo sparo. Ferito gravemente, Arcangelo è rimasto cosciente abbastanza da pronunciare quella frase disperata e aggrapparsi alla presenza dell’amico. Nel tentativo di salvarlo, Caiafa e un altro giovane minorenne lo hanno caricato su uno scooter per trasportarlo all’ospedale Pellegrini, sperando di arrivare in tempo.

Il colpo mortale, che ha raggiunto Arcangelo alla fronte, non gli ha lasciato scampo. All’arrivo in ospedale è stato dichiarato il decesso, sancendo l’epilogo di un episodio che ha lasciato un’intera comunità scossa e addolorata. Durante il successivo interrogatorio, Caiafa avrebbe confermato di aver trovato l’arma su una ruota di un’auto parcheggiata, dettaglio che potrebbe risultare centrale nelle indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Le indagini

La storia è densa di aspetti tragici e domande ancora irrisolte. Perché un’arma è finita nelle mani di questi giovani? Come si è arrivati a una situazione tanto estrema? La famiglia e gli amici di Arcangelo sono devastati da una perdita inspiegabile, mentre il processo indagherà per attribuire le responsabilità di questo terribile incidente.

L’episodio solleva riflessioni più ampie sulla diffusione di armi nelle aree urbane e sul rischio di situazioni pericolose legate alla mancanza di consapevolezza e alla giovane età dei protagonisti. La vicenda di Arcangelo, una giovane vita stroncata troppo presto, evidenzia la necessità di maggiore controllo e prevenzione affinché simili tragedie non si ripetano.

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