Davide Fontana, accusato dell’omicidio dell’attrice hard Carol Maltesi: niente rito abbreviato per il 43enne che lo aveva precedentemente richiesto. Il gup ha rigettato la richiesta. “Sono pentito, non riesco a guardare in faccia i genitori di Carol, ma non ho premeditato nulla”, ha detto Fontana rilasciando in aula una dichiarazione spontanea.
Omicidio di Carol Maltesi, niente rito abbreviato per Davide Fontana
Il Gup ha rigettato la richiesta dell’avvocato del killer della giovane ragazza per il rito abbreviato. “Sono pentito, non riesco a guardare in faccia i genitori di Carol, ma non ho premeditato nulla”, ha detto Fontana rilasciando una dichiarazione spontanea.
“Oggi si parlava di norme, sarà più complicato quando si parlerà di persone”, ha detto a fine udienza l’avvocato Stefano Paloschi, difensore di Fontana, sostenendo che il giudice ha rigettato la richiesta di rito abbreviato da un punto di vista “tecnico”.
Omicidio Carol Maltesi, killer ha chiesto il rito abbreviato
Davide Fontana, 43enne ex bancario e killer dell’ex Carol Maltesi, la 26enne fatta a pezzi e nascosta in sacchi di immondizia. L’uomo avrebbe prima tentato di bruciare il corpo poi lo ha abbandonato in una zona impervia. Fontana infatti fin dall’inizio aveva confessato di aver ucciso la giovane.
Il delitto
Il delitto risale al gennaio scorso. I due si erano conosciuti quando la ragazza si era avvicinata al mondo sexy. Lui si era innamorato subito e quando ha saputo che la donna voleva ritornata nel Varesotto per stare con il suo bambino, avuto da un’altra relazione, ha perso la testa e ha escogitato un inquietante piano.
Il delitto e il successivo occultamento del cadavere si era consumato verso la metà del gennaio scorso nella casa di Rescaldina. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Fontana ha prima cercato di disfarsi del corpo, facendolo a pezzi e bruciandolo in un barbecue. Non ci è riuscito e ha deciso di nasconderlo dentro alcuni sacchi, abbandonati in una zona montuosa del Bresciano.
Il ritrovamento
Il ritrovamento è avvenuto solo all’indomani del 21 marzo, identificato poi grazie ai tatuaggi sul corpo. Com’è morta e chi era Carol Maltesi? Per settimane, da quando aveva smembrarne il corpo e nascosto in sacchi della pattumiera a Borno, in provincia di Brescia, a chilometri e chilometri di distanza dal luogo dell’omicidio, nessuno si era chiesto dove fosse finita Carol Maltesi. Ai messaggi di amici e parenti che riceveva la 26enne sul suo cellulare rispondeva Fontana. Ma nessuno aveva mai provato a chiamarla, e ancor peggio, nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. Due mesi di silenzi e poche domande.
Com’è morta Carol Maltesi: uccisa e nascosta in un congelatore
Fino a quando un pensionato di Borno aveva trovato i sacchi in cui era nascosto il corpo di Carol: “Camminavo lungo i sentieri – racconta a Fanpage.it Fausto Fedrighi – e ho visto quattro sacchi neri dell’immondizia. Non mi sono stupito, perché alcuni li lasciano d’abitudine. Di solito chiamo i servizi del Comune, ma era domenica, così mi sono avvicinato per caricarli successivamente sul mio pick-up, ma mi sono accorto che erano diversi… Di solito i sacchi della spazzatura sono gonfi, quelli invece erano pesanti e sembrava contenessero pietre. Allora ne ho aperto uno…”. Poi la chiamata ai carabinieri e l’avvio delle ricerche. Ad aiutare i militari sull’identificazione del cadavere sono stati i tatuaggi riportati sul corpo della vittima. Poche ore dopo l’identificazione arriva anche il fermo dell’ex fidanzato, 43 anni, e infine la confessione durante l’interrogatorio davanti agli investigatori: l’ex e vicino di casa – i due vivevano a Rescaldina, in provincia di Milano – aveva detto di conoscere la donna e di sapere che era intenzionata a lasciare il mondo del porno. Ha raccontato altro, fino alle prime contraddizioni. A quel punto “ha ammesso le sue responsabilità, voleva togliersi un peso”, precisa a Fanpage.it il legale difensore Stefano Paloschi.
Nessuno ha chiamato Carol per due mesi
Davide Fontana per due mesi aveva tenuto il corpo della ex fidanzata nel freezer prima di portarlo a Borno, paese che lui conosceva bene. Per due mesi aveva risposto sempre lui al telefono di Carol: rispondeva ai messaggi che arrivavano sul telefono, fingendosi la donna.
Femminicidio Charlotte Angie, trovati dei messaggi
“Non credo che sia stato un momento di rabbia al termine di un gioco sessuale“. Parla l’avvocato Manuela Scalia, legale della madre di Carol Maltesi, la ragazza di 26 anni uccisa dal vicino di casa ed ex fidanzato Davide Fontana. Il legale della famiglia tiene a precisare che la madre ha sempre cercato la figlia in questi due mesi, tra le due c’era un bellissimo rapporto. Ma a rispondere ai messaggi era sempre stato Fontana: il 43enne si è finto Carol rispondendo: “sto bene, sono a Dubai per lavoro”.
I messaggi
Continuava a ripetere “mamma sto bene, non ti preoccupare”. Fontana si fingeva Carol e raccontava che era a Dubai per lavoro. Scriveva: “Mi trattano molto bene, scusate se non chiamo però qui le leggi sono diverse”.
La data dell’ultimo messaggio
L’ultimo messaggio risale a sabato. Ultima volta che lui ha risposto, rassicurando ancora “sto bene, torno tra qualche giorno”. Tutto per evitare che la famiglia non andasse a denunciare la scomparsa.
Brescia, chi è l’uomo che ha ucciso Charlotte Angie
Dopo un interrogatorio durato tutta la notte, Davi Fontana ha confessato di aver ucciso la donna il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi in un dirupo a Borno. Resa nota anche l’identità della vittima: si tratta della 25enne Carol Maltesi, vero nome dell’attrice hard Charlotte Angie. Per il 43enne l’accusa è di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.
Omicidio Brescia, chi era Charlotte Angie: l’attrice hard uccisa e fatta a pezzi
Per metà italiana e per metà olandese, Charlotte Angie viveva in Italia, ma aveva iniziato a girare anche all’estero dopo essersi affacciata nel mondo del cinema a luci rosse. Una carriera iniziata nel corso della pandemia, in modo casalingo, grazie alla notorietà arrivata con i video caricati su Onlyfans. Una notorietà che l’ha portata ad entrare nel mondo del professionismo, con film e altre piattaforme online dedicate al mondo dell’hard. Scelta non condivisa subito dalla famiglia e che le è costata anche qualche amicizia, ma della quale andava fiera.
La carriera di Charlotte Angie
Charlotte Angie ha lavorato anche come commessa, ma con i continui lockdown si era dovuta arrangiare e trovare una nuova strada. Oltre ai film a luci rosse, la 26enne si esibiva anche dal vivo. In rete si possono trovare varie locandine che annunciano la sua presenza nei locali a luci rosse di diverse città italiane. Al Luxy Club Milano avrebbe dovuto tenere il suo ultimo spettacolo, durante il Luxy Erotik Festival 2, da venerdì 11 a domenica 13 marzo, ma Charlotte non si è presentata.
I tatuaggi di Charlotte Angie
Come spiegato da www.bsnews.it / Brescia news, questi i tatuaggi che hanno portato all’identificazione del corpo di Charlotte Angie:
- Disegno “maculato” sul gluteo destro; – PRESENTE
- “step by step” sulla caviglia destra; – PRESENTE SULLA CAVIGLIA
- wanderlust” sulla clavicola destra; – PRESENTE SULLA CLAVICOLA
- “elegance is the“ sulla schiena lato destro; – PRESENTE SULLE COSTOLE E NON SULLA SCHIENA
- “te” sul dorso della mano sinistra; – PRESENTE (SCRITTA “IO E TE”)
- Tracce tatuaggi sulle dita della mano destra; – PRESENTI
- porzione di disegno sul gomito sinistro; – PRESENTE
- “be brave” sul gomito sinistro; – PRESENTE (ALL’INTERNO DI UNA SCRITTA DI PIU’ RIGHE)
- Il testo diceva “Non si esclude la presenza di altri tatuaggi sul corpo della donna” – CONFERMATO
- “fly” sul polso destro; – NON SIAMO RIUSCITI A VERIFICARLO
- “V” rovesciata sulla coscia destra; C’E’ UN FIOCCO SUL RETRO (CONFONDIBILE SE FOSSERO STATI TROVATI BRANDELLI)
- “VV” rovesciate sulla coscia sinistra; C’E’ UN FIOCCO SUL RETRO (CONFONDIBILE SE FOSSERO STATI TROVATI BRANDELLI)+ SUL FRONTE C’E’ FIORE (CONFONDIBILE SE FOSSERO STATI TROVATI BRANDELLI)
Il killer confessa l’omicidio
L’uomo, un vicino di casa della vittima, interrogato dai carabinieri questa notte, ha dichiarato di essere un dipendente di banca a Milano e di aver avuto una relazione con la vittima. Residente nel milanese, l’imputato è stato sottoposto ad un provvedimento di fermo questa mattina alle 4:30. In base alle ricostruzioni, il corpo di Maltesi, ritrovato lo scorso 21 marzo, sarebbe stato tenuto in congelatore, prima di essere fatto a pezzi e poi gettato nel dirupo. L’omicidio sarebbe avvenuto, stando alla confessione dell’uomo, lo scorso gennaio a Milano. Solo l’occultamento sarebbe stato compiuto a Brescia.
Rito abbreviato, cos’è e come funziona
Nel processo penale italiano l’iter giudiziario è sempre lo stesso: indagine preliminare, udienza preliminare, dibattimento e sentenza. Ci sono però delle deroghe e a questo percorso che servono per snellire l’attività giudiziari e velocizzare l’approdo a una sentenza. Si segue un altro iter quando si fa ricorso ai così detti riti speciali: delle “scorciatoie” che si possono percorrere in determinati casi previsti dal Legislatore.
Tra questi c’è proprio il giudizio abbreviato. In pratica l’indagato rinuncia al dibattimento, cioè tutta quella parte del processo a porte aperte in cui accusa e difesa si “sfidano” davanti a un giudice che alla fine deve decidere. Vi rinuncia e chiede di essere giudicato esclusivamente sulla base del materiale raccolto in fase di indagine preliminare dal Pm (pubblica accusa). Di fatto rinuncia a usare tutte le possibilità di difendersi purché si arrivi a un giudizio subito. Il risparmio di tempo e denaro della giustizia è notevole e così la legge prevede lo sconto di un terzo secco della pena per chi viene giudicato con rito abbreviato.