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Omicidio Cerciello Rega: perché la Cassazione ha annullato le condanne

Sono state annullate le condanne per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere napoletano ucciso il 26 luglio del 2019. La Corte di Cassazione ha annullato le condanne nei confronti di Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth. I giudici della Suprema Corte ritengono che sia necessario rifare il processo d’appello.

Omicidio di Mario Cerciello Rega: condanne annullate dalla Cassazione

Due le circostanze intorno alle quali ruotano le motivazioni della sentenza: per Finnegan, che ha accoltellato il carabiniere, la Cassazione contesta le circostanze aggravanti e la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Hjorth, invece, è accusato di concorso in omicidio. Dunque, la Corte ritiene credibile la tesi della difesa secondo la quale i due americani non sapevano di trovarsi di fronte due carabinieri.

La vicenda

Era il 26 luglio del 2019 quando il vicebrigadiere Cerciello Rega fu ucciso. Era in compagnia del collega Andrea Varriale, rimasto ferito. I due militari si trovavano a Roma, dove Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth stavano trascorrendo una vacanza. Volevano comprare droga a Trastevere dove incontrano Sergio Brugiatelli che in piazza Mastai indica loro un pusher da cui rifornirsi.

Dopo aver scoperto che non c’era droga, i due giovani americani rubarono lo zaino di Brugiatelli, pretendendo 100 euro e dosi di cocaina per restituirlo. A quel punto, Brugiatelli chiama il 112 e sul posto arrivano i carabinieri in borghese: provano a bloccare i due giovani ed è in quel momento che Finnegan colpisce Cerciello con 11 coltellate, ferisce Varriale e scappa con l’amico.

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