Cronaca

La follia omicida della madre di Elena: la bimba aveva raccontato la sera trascorsa col padre e la nuova compagna

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Elena Del Pozzo. La 23enne Martina Patti non aveva risolto il rapporto con il suo ex, Alessandro Del Pozzo. Si erano rifatti una vita con nuove relazioni, ma senza voltare pagina del tutto. Una folle gelosia seguita da contrasti che vedevano coinvolti anche i parenti.
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La donna – come riportato da Il Mattino – non accettava il fatto che l’ex compagno e padre della sua bimba abitasse con la nuova compagna e, soprattutto, che la figlia Elena si fosse affezionata a quella donna. Ha ucciso la bambina mossa e spinta dalla gelosia, temeva di poter essere messa da parte. Non accettava che l’ex fosse nuovamente felice, senza di lei.

Ecco perché avrebbe anche cercato di ostacolare gli incontri con i nonni paterni, i quali la accusavano di picchiare la piccola e di tentare in ogni modo di incastrare l’ex. Ci avrebbe provato anche dopo avere ucciso la bambina, raccontando che Elena era stata rapita da uomini che avevano minacciato Del Pozzo in passato.

Il racconto

Arriva il racconto di Martina Patti, la donna di 23 anni accusata di aver ucciso Elena Del Pozzo, la figlia di 5 anni. Quando ho colpito Elena avevo una forza che non avevo mai percepito prima. Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma, ma ho un ricordo molto annebbiato” ha raccontato la donna alle 12.50 di ieri, martedì 14 giugno, nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Catania.

Ventiquattro ore prima si era presentata dai carabinieri in lacrime, denunciando il presunto rapimento della figlioletta da parte di tre uomini armati ed incappucciati. Nulla di tutto questo: la donna ha raccontato dell’omicidio della figlia, uccisa con sette coltellate al collo e alla schiena. Poi ha riposto il corpo senza vita della figlia in cinque diversi sacchetti di plastica, uno dentro l’altro, coprendo il tutto con del terriccio come riportato dal Corriere della Sera.

“Quando ho preso mia figlia all’asilo siamo andate a casa mia. Elena ha voluto mangiare un budino poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io intanto stiravo… in serata saremmo dovute andare da un mio amico per il suo compleanno ed Elena era contenta… poi siamo uscite per andare a casa di mia madre, ma poi ho rimosso tutto”.

Aveva già pensato a tutto: “Non ricordo se ho portato con me qualche oggetto da casa. All’incirca erano le 14.30, siamo andate nel campo che ho indicato ai carabinieri. Ero la prima volta che portavo la bambina in quel campo… ho l’immagine del coltello, ma non ricordo dove l’ho preso. Non ricordo di aver fatto del male alla bambina, ricordo solo di aver pianto tanto”.

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