Arriva il racconto di Martina Patti, la donna di 23 anni accusata di aver ucciso Elena Del Pozzo, la figlia di 5 anni. “Quando ho colpito Elena avevo una forza che non avevo mai percepito prima. Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma, ma ho un ricordo molto annebbiato” ha raccontato la donna alle 12.50 di ieri, martedì 14 giugno, nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Catania.
Omicidio Elena Del Pozzo, il racconto di Martina Patti: cosa ha detto la madre
Ventiquattro ore prima si era presentata dai carabinieri in lacrime, denunciando il presunto rapimento della figlioletta da parte di tre uomini armati ed incappucciati. Nulla di tutto questo: la donna ha raccontato dell’omicidio della figlia, uccisa con sette coltellate al collo e alla schiena. Poi ha riposto il corpo senza vita della figlia in cinque diversi sacchetti di plastica, uno dentro l’altro, coprendo il tutto con del terriccio come riportato dal Corriere della Sera.
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Il racconto
“Quando ho preso mia figlia all’asilo siamo andate a casa mia. Elena ha voluto mangiare un budino poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io intanto stiravo… in serata saremmo dovute andare da un mio amico per il suo compleanno ed Elena era contenta… poi siamo uscite per andare a casa di mia madre, ma poi ho rimosso tutto”.
Aveva già pensato a tutto: “Non ricordo se ho portato con me qualche oggetto da casa. All’incirca erano le 14.30, siamo andate nel campo che ho indicato ai carabinieri. Ero la prima volta che portavo la bambina in quel campo… ho l’immagine del coltello, ma non ricordo dove l’ho preso. Non ricordo di aver fatto del male alla bambina, ricordo solo di aver pianto tanto”.
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