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Scuote il figlio di tre mesi fino ad ucciderlo: “Ero troppo stressato”

Nove anni di reclusione: questa la condanna inflitta ad un giovane padre che ha iniziato a scuotere il figlio di tre mesi, fino ad ucciderlo, dopo avergli causato lesioni che, secondo le perizie disposte dagli inquirenti, avevano lo stesso effetto di un grave incidente d’auto.

Uccide il figlio per il troppo stress

Era il 7 dicembre 2016 quando l’allora 23enne Matthew Jones, di Ebbw Vale, in Galles, era impazzito mentre si trovava da solo in casa col piccolo Cody, il figlio di appena 15 settimane avuto dalla compagna. Il piccolo non smetteva di piangere e il papà, in un raptus, ha iniziato a scuoterlo ripetutamente e con violenza, fino a causargli dei danni cerebrali che lo hanno mandato in coma. Dopo un giorno d’agonia, il bimbo morì.

Il ragazzo, nel panico, aveva chiamato disperatamente un’ambulanza, raccontando agli investigatori che il figlio era morto per cause accidentali. Matthew Jones, aveva infatti dichiarato inizialmente: «Lo stavo tenendo in braccio, quando mi è sfuggito, è rimbalzato sul letto e ha battuto la testa sul pavimento». L’autopsia, però, lo smentì, rivelando anche altre lesioni pregresse.

L’iter processuale è durato fino a due giorni fa, quando Matthew Jones è stato condannato. I suoi legali avevano cercato in tutti i modi di ottenere delle attenuanti, sostenendo il pentimento dell’imputato e la mancanza di premeditazione: «In quel momento era molto stressato, nei sei giorni precedenti all’omicidio aveva lavorato in fabbrica per ben 65 ore ed era frustrato dal non riuscire a far avere una vita economicamente dignitosa per il piccolo. Si è mostrato pentito ed ha ammesso di aver fallito come padre e come essere umano». Alla fine, i giudici hanno deciso per una sentenza di nove anni di carcere.

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