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Omicidio di Giulia Tramontano, Impagnatiello: “Allora ero confuso, ma sono cambiato”

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Intervenendo in aula al processo per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello ha ammesso di aver ucciso la giovane (che era al settimo mese di gravidanza) e di averne occultato il cadavere. Il barista ha quindi spiegato che “la persona che ero in quel periodo non è quella di oggi. Questo processo mi sta aiutando a mettere a posto dei punti che avevo sparsi, dei tasselli confusi. Ora posso parlare della reale verità, oggi sono una persona lucida”.

Omicidio di Giulia Tramontano, il processo di Impagnatiello

“Dalla notizia della gravidanza un’altalena confusionale” Quando Giulia Tramontano gli annunciò di essere incinta, ha raccontato, “iniziò un’altalena confusionale. Da una parte c’era la gioia per la costruzione di una famiglia con Giulia, dall’altra parte invece motivazioni personali e di coppia che facevano da ostacolo”, anche legate all’attaccamento al proprio lavoro di Impagnatiello.

“Sono annegato in un castello di bugie” “Io a Giulia non ho mai fatto credere di essere pazza. Avevo costruito un castello di bugie in cui io stesso sono annegato”, ha detto Impagnatiello durante l’interrogatorio al processo in corso a Milano in cui ha di nuovo ammesso di aver ucciso e occultato il corpo della fidanzata che ha accoltellato un anno fa nella loro casa di Senago.

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