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Il piccolo Leonardo ucciso a botte in casa a 19 mesi: ergastolo per madre e compagno in Appello

Ergastolo, è questa la sentenza emessa nelle scorse ore dalla Corte d’Assise d’appello di Torino per Gaia Russo e l’ex compagno Nicolas Musi, ritenuti colpevoli di aver ucciso a botte il figlioletto di lei, il piccolo Leonardo Russo di appena 19 mesi, nella loro casa di Novara, nel maggio del 2019.

Il piccolo Leonardo ucciso a botte in casa a 19 mesi: ergastolo per madre e compagno

In appello dunque confermata la sentenza di primo grado emessa dal tribunale nel marzo dello scorso anno. I giudici della Corte d’Assise torinese hanno ritenuto valido l’impianto accusatorio, rigettando i ricorsi delle difese dei due imputati che ora possono però ricorrere in terzo grado di giudizio.

Gaia Russo e Nicolas Musi

Nelle istanze dei legali, per Gaia Russo era stata chiesta un’assoluzione piena, mentre per Musi una pena ridotta. Gli avvocati della donna, infatti, avevano chiesto ai giudici di rivalutare il materiale probatorio, sostenendo che la madre del piccolo Leonardo Russo era stata vittima a sua volta di violenze psicologiche da parte del compagno.

L’uomo a sua volta ha sempre negato l’omicidio, sostenendo che sarebbe avvenuto mentre lui si trovava in un’altra stanza, ma ammettendo alcune percosse sul piccolo precedenti al delitto.

Ricostruzioni rigettate dai giudici che hanno confermato il massimo della pena per entrambi gli imputati. Per l’accusa l’uomo è l’autore materiale del delitto ma la madre del bimbo avrebbe dato il proprio contributo morale nell’uccisione del piccolo difendendo più volte l’uomo quando il piccolo veniva picchiato.

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Novara sulla base delle indagini dalla Squadra Mobile, infatti il piccolo sarebbe stato continuamente vittima di percosse da parte dell’uomo nella casa di corso Trieste a Novara.

In tutte le occasioni in cui il figlio mostrava segni di percosse, la donna aveva sempre difeso il compagno facendo passare i fatti come normali incidenti casalinghi. Anche il giorno del delitto i due avevano portato Leonardo al pronto soccorso con evidenti ferite, sostenendo che fosse caduto dal lettino.

L’autopsia però rivelò una realtà tremenda: al bimbo erano stati inferti colpi a mani nude e calci e a causare la sua morte era dovuta a una emorragia al fegato causata dal un violento colpo all’addome. Il medico legale ha parlato di  una compressione violenta, uno schiacciamento o un calpestamento, non compatibile con la caduta dal lettino.

Da allora Gaia Russo e Nicolas Musi si sono accusati a vicenda ma sono finiti entrambi in carcere ed entrambi condannati come  responsabili della morte del piccolo Leonardo

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