Arriva la svolta sull’omicidio di Maria Chindamo, la donna scomparsa il 6 maggio 2016: sarebbe stata uccisa e data in pasto ai maiali dalla ‘Ndrangheta. Solo oggi arriva l’arresto di almeno uno dei colpevoli, Salvatore Ascone.
Omicidio Maria Chindamo, uccisa e data in pasto ai maiali dalla ‘ndrangheta
Maria Chindano scomparve il 6 maggio 2016 senza più dare ritorno ai terreni che, dopo il suicidio del marito, amministrava da sola tra la Piana di Gioia Tauro e il Vibonese. La donna, secondo gli inquirenti, fu rapita, uccisa e poi data in pasto ai maiali dalla ‘ndrangheta che l’accusava di aver provocato la morte dell’ex marito, lagato al clan Mancuso e lasciato per un altro uomo e per amministrare le terre. Oggi, a distanza di sette anni da quell’atroce delitto, si conosce il volto di uno dei suoi assassini.
L’arresto
La procura antimafia di Catanzaro ha arrestato nella gionata odierna 81 persone in una maxi operazione, nella quale sono compresi anche Salvatore Ascone (vicino di casa della donna e colpevole, insieme al figlio a quel tempo minorenne, di aver manomesso i sistemi di videosorveglianza della proprietà della donna).
Secondo il procuratore capo Nicola Gratteri: “Chindamo è stata uccisa quando si è permessa di postare le foto con il nuovo compagno. Dopo due giorni è stata uccisa in modo inumano. Bruciava l’idea che i terreni fossero gestiti da una donna che addirittura si sarebbe permessa di rifarsi una vita. C’è un duplice aspetto da tenere in considerazione sulla morte – continua Gratteri – da una parte non gli è stata perdonata questa libertà, la gestione dei terreni che aveva avuto in eredità e questo nuovo amore; dall’altra gli interessi, gli appetiti di una famiglia di ‘ndrangheta sul terreno. Tutto questo ha condotto all’omicidio”.