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Omicidio Marzia Capezzuti, il racconto choc: “Costretta a bere le urine”

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Marzia Capezzuti

Un racconto raccapricciante, una prigionia fatta di torture, violenze e umiliazioni indicibili. Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Salerno, l’avvocato Stefania De Martino, operatrice dello sportello anti-violenza Progetto Svolte di Pontecagnano Faiano, ha ricostruito le atrocità subite da Marzia Capezzuti, la 29enne milanese uccisa nel marzo 2022 dopo mesi di abusi nella casa popolare di via Verdi a Pontecagnano, trasformata in una vera e propria prigione come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Omicidio Marzia Capezzuti: i dettagli choc delle sevizie

“Non aveva un letto, dormiva e mangiava per terra. Ogni volta che qualcuno entrava in casa, i Vacchiano la rinchiudevano in uno sgabuzzino. Tutti erano violenti con lei, soprattutto Barbara, che le spegneva sigarette sulla pelle e le urinava addosso. Marzia era persino costretta a bere l’urina”.

Parole scioccanti quelle dell’avvocato De Martino, che per prima, nel febbraio 2021, denunciò le sevizie ai danni della giovane. A metterla in allerta fu una sua cliente, madre di due ragazzi che frequentavano la famiglia Vacchiano, la stessa che avrebbe trasformato la vita di Marzia in un incubo quotidiano.

“Avevo capito che era in pericolo di vita, l’ho detto ai carabinieri, ma non mi hanno creduto. La mia cliente mi chiamava ogni giorno, diceva che la situazione stava degenerando, che Marzia aveva provato a scappare, ma non poteva farcela perché la massacravano di botte ed era fisicamente distrutta. Ho contattato più volte i carabinieri e allertato i servizi sociali, ma senza risultato”.

Denunce inascoltate

Anche Giuseppe Liguori, ascoltato ieri in aula, ha confermato il clima di silenzio e inerzia attorno alla vicenda. L’uomo, che distribuiva pacchi alimentari a una coppia vicina ai Vacchiano, venne a conoscenza delle torture inflitte a Marzia e si recò dai carabinieri per denunciare l’accaduto. “Ho persino consegnato fotografie che provavano le sevizie”, ha dichiarato. Nonostante le segnalazioni, le denunce rimasero lettera morta, lasciando Marzia alla mercé dei suoi aguzzini.

Un tragico destino

Marzia Capezzuti si era trasferita a Pontecagnano per stare con il fidanzato, poi deceduto. Rimasta sola, era finita nelle mani della famiglia Vacchiano, che l’avrebbe sottoposta a una progressiva escalation di violenze fino alla sua tragica fine.

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