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Omicidio in pieno centro a Palermo, uomo freddato a colpi di pistola nella notte

Ennesimo omicidio avvenuto in pieno centro a Palermo nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 novembre: un uomo di 41 anni, di origini algerine, è stato freddato a colpi di pistola e abbandonato in strada. Il corpo è stato rinvenuto da alcuni passanti poco prima delle 2.

Omicidio nella notte a Palermo, uomo freddato a colpi di pistola e abbandonato in strada

Nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 novembre, un uomo di origini algerine di 41 anni è stato ucciso a colpi di pistola in via Roma, a pochi passi dalle Poste Centrali. Il corpo privo di vita è stato rinvenuto da alcuni passanti poco prima delle due di questa mattina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per ricostruire il delitto e identificare il killer.

Chi era la vittima

L’uomo ucciso questa notte in centro a Palermo si chiamava Badreddine Boudjemai, algerino di origine, viveva da ben 13 anni nel capoluogo siciliano. Nel 2010, Badr, così come lo chiamavano gli amici, è venuto in vacanza a trovare la sorella più piccola, Fella, mediatrice culturale di Medici senza frontiere e si è innamorato della città.

La sorella Fella ha raccontato a PalermoToday chi era il fratello. “Un uomo sempre sorridente, legato profondamente alla sua famiglia, soprattutto ai suoi due bambini”. Era infatti sposato con una donna di origini tunisine. Con lei aveva avuto due bambini, oggi piccolissimi: una femminuccia di 4 anni e un maschietto di appena 8 mesi. “Dopo il secondo figlio – racconta ancora la sorella – la moglie ha smesso di lavorare per accudirli. Era mio fratello a pensare a tutto. Lavorava dalla mattina alla sera solo per loro, non prendendo mai neppure un giorno libero”.

Lavorava come cameriere da Appetì, un ristorante di via Emerico Amari, e ieri sera stava giusto tornando a casa dopo la fine del suo turno. “Ogni giorno – racconta ancora la sorella – mandava un messaggio alla moglie per dire ‘ho finito, sto tornando’. Anche stanotte lo ha fatto. Solo che a casa non è mai tornato. Il suo lavoro gli piaceva. Da quando è arrivato a Palermo ha sempre fatto il cameriere in vari locali, da via Olivella a via Maqueda. Serviva ai tavoli, parlava coi clienti con dolcezza, intrattenendoli con le sue battute. Una persona sempre allegra. Quando accoglieva la gente al ristorante, prima di farli accomodare, gli regalava un sorriso”.

Il dolore della sorella

“Ritornava a piedi – spiega la sorella della vittima – non era uno che dava confidenza, non si immischiava con altra gente. Era una persona tranquilla. Non riesco a immaginare cosa possa essere successo, chi gli abbia sparato e perché”. Nel cuore della notte la telefonata che la famiglia non avrebbe mai voluto ricevere. “Mi ha chiamato mia mamma che per adesso è qui a trovarci – conclude tra le lacrime – dicendomi che avevano sparato a Badr. Avevo il telefono silenzioso, ho saputo solo questa mattina. Sono andate con mia cognata a riconoscere la salma, in attesa che l’autopsia ci dica com’è morto. È una tragedia. Ora chi ha visto parli. Tutti adoravano mio fratello, perché era una persona dall’animo gentile”. 

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