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Omicidio a Palermo: 32enne ucciso a colpi di pistola al culmine di una lite

Omicidio a Palermo, il 32enne Aleandro Guadagna è stato ucciso all’alba di questa mattina, 10 maggio, a colpi di pistola. Il delitto è avvenuto nella borgata di Boccadifalco, alla periferia sud del capoluogo siciliano. Il padrone di casa del 32enne è stato fermato per l’omicidio.

Omicidio a Palermo: Leandro Guadagna ucciso a colpi di pistola

Secondo le prime informazioni il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite per motivi economici, relativi ad affitti non pagati. Si escluderebbe al momento, spiegano gli investigatori, la pista mafiosa.

Sul luogo dell’omicidio, nella borgata di Boccadifalco, alla periferia sud della città, sono giunti i sanitari del 118 e i carabinieri. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane, mentre i militari dell’Arma hanno isolato la zona ed è subito scappata la caccia al killer che è fuggito immediatamente dopo il delitto.

Fermato il padrone di casa per l’omicidio

L’assassino ha atteso che Aleandro Guadagna uscisse dal portone e ha fatto fuoco, a ritrovare il suo corpo in una pozza di sangue sono stati i familiari che hanno lanciato immediatamente l’allarme. Il 32enne lascia la moglie e due figli.

I carabinieri del nucleo Investigativo, guidati dal tenente colonnello Salvatore Di Gesare, hanno subito ricostruito i retroscena del delitto: alcuni testimoni hanno raccontato di alcune liti col padrone di casa, per degli affitti non pagati.

I familiari del padrone di casa hanno raccontato di una lettera dai toni drammatici che l’uomo ha lasciato questa mattina in cui spiegava che stava andando a sistemare la questione degli affitti non pagati con l’inquilino.

I precedenti di Guadagna

La vittima era persona nota alle forze dell’ordine, come riporta La Repubblica. Aveva fatto parte di un commando che il 23 luglio 2015 aggredì e rapinò in casa un non vedente, residente nella zona di Cruillas. Guadagna, allora 25enne e già con precedenti di polizia per rapina, venne arrestato dopo due anni. Allora, si era finto postino, insieme ai complici, ed era riuscito ad entrare nell’abitazione. Ad incastrarlo, quella volta, fu un’impronta ritrovata dagli investigatori a casa della vittima.

Il killer confessa

Il killer del muratore avrebbe confessato il delitto spiegando che il movente sarebbe da riscontrare il questioni economiche. La vittima non avreva pagato gli affitti che erano diventati una vera e propria ossessione. Così ha scritto un sms al figlio dicendo che sarebbe andato a sistemare “la questione economica”. Poi ha atteso che il suo locatario Aleandro Guadagna, muratore, 31 anni, sposato e padre di tre figli, uscisse dal portone di casa, e lo ha ucciso a colpi di fucile. Giuseppe La Corte, 77 anni, originario di San Martino, avrebbe confessato e non ha mostrato alcun pentimento e alcun momento di tensione durante l’interrogatorio.

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