Cronaca

Omicidio a Lecce, pregiudicato ucciso a colpi di pistola davanti casa

Brutale omicidio a Squinzano in provincia di Lecce, il 42enne Luigi Guadadiello, già noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso a colpi di pistola nella serata di ieri, 13 giugno. L’agguato a pochi passi dalla sua abitazione, sotto gli occhi della compagna, del figlio di pochi mesi e di altri due familiari. Secondo le prime ricostruzioni dieci colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro il 42enne. Ad agire almeno due persone. Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare gli assassini.

Omicidio a Lecce, pregiudicato ucciso a colpi di pistola

L’agguato nella serata di ieri, 13 giungo intorno alle ore 21.30 in via Donizetti a Squinzano in provincia di Lecce. Luigi Guadadiello stava uscendo con la fidanzata, il figlio neonato e due familiari, ma alla vista di individui “sospetti” che l’attendevano fuori casa, i parenti sarebbero rientrati nell’abitazione, mentre lui avrebbe tentato di allontanarsi a piedi. Come si legge su Lecce Prima.

Gli assassini hanno fatto fuoco esplodendo contro il 42enne ben dieci colpi d’arma da fuoco. Un proiettile l’ha raggiunto a una gamba, mentre un altro, l’ha centrato tra torace e collo, non lasciandogli scampo.

Le indagini

Sul posto per i rilievi del caso, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Campi Salentina e della sezione investigazioni scientifiche. Le forze dell’ordine stanno esaminando i filmati dalle numerose telecamere di sorveglianza della zona.

Le indagini procedono a ritmo serrato e si dà la caccia alla vettura, un’auto di grossa cilindrata, che gli assassini (certamente più di uno) avrebbero impiegato per raggiungere la dimora della vittima. I sicari hanno utilizzato due pistole, presumibilmente una calibro 9 e una 7.65, per poi dileguarsi. 

Ipotesi regolamento di conti

Le forze dell’ordine ritengono che l’agguato, di tipologia mafiosa, potrebbe essere inquadrabile nell’ambito di un regolamento di conti maturato in ambienti criminali. Luigi Guadadiello era uscito dal carcere lo scorso marzo dopo aver scontato 16 anni per omicidio.

Nel 2008, all’età di 27 anni, ha ucciso a coltellate a Brignano Gera d’Adda, nel Bergamasco un marocchino di 31 anni, ritenuto il presunto stupratore dalla sua compagna di allora. Attenzionato dalla Procura anche per vicende legate a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, non risultano altre condanne a suo carico.

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