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Tredici anni fa l’omicidio di Angelo Vassallo: cosa è successo finora

Ricorre oggi, martedì 5 settembre, l’anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica. E proprio in queste ore è imperversata la polemica relativa alla marcia in ricordo del sindaco pescatore.

La cerimonia di commemorazione preceduta da un incontro tra il Sindaco di Pollica Stefano Pisani, Benedetto Zacchiroli Presidente di ICCAR-UNESCO (Coalizione della Città Sostenibili ed Inclusive) ed i ragazzi dei Forum dei Giovani, avrà inizio alle 18.30 con la Santa Messa presso la chiesa Maria SS dell’Annunziata a seguire le celebrazioni si sposteranno nell’adiacente Arena del Mare sul Porto Turistico di Acciaroli dove sarà deposta in mare una corona di alloro sulle note de “il Silenzio” e la proiezione architetturale delle mostra “No Food Tomorrow – EuCarestia”, sulla torre normanna di Acciaroli, curata dal collettivo {[(etica)estetica]anestetica} con Isapamois al Paideia Campus di Pollica.

Omicidio Vassallo, un anno fa i verbali sulla figlia Giusy

Il 7 luglio del 2022, i carabinieri del Ros hanno consegnato all’Antimafia di Salerno, una informativa che evidenzia come, il 23 novembre del 2010 proprio la figlia della vittima, sentita in procura, abbia raccontato di un suo incontro con Cagnazzo avvenuto pochi giorni dopo la morte del padre. In particolar modo, nel verbale pubblicato in esclusiva da Il Mattino, si legge:

“Ritenni di informare Cagnazzo di quanto avevo appreso da Cillo e da Francesco (suo ex fidanzato, ndr). Ovvero che lui c’entrava con la morte di mio padre. Ricordo che nell’occasione erano presenti Fabio Cagnazzo e Gino Molaro. La reazione di quest’ultimo mi sorprese. Dissi a Cagnazzo che avevo saputo che lui e Domenico Palladino c’entravano nella morte di mio padre. A queste mie parole seguì la reazione strana di Gino Molaro, che si irrigidì e sbiancò. Diversamente, Cagnazzo si mise a ridere e mi disse di andare a riferire queste cose alla procura. Molaro non disse nulla e, tuttavia, mi colpì il suo atteggiamento perché assunse l’espressione del viso tipica di chi si sente scoperto. Ricordo che l’episodio in questione è avvenuto nell’appartamento che Molaro occupava al residence Le tre palme dei fratelli Palladino.

Ricordo che eravamo seduti e dopo che ebbi a dire quello che avevo appreso, avendo notato l’atteggiamento di Molaro temetti in quel momento che potesse prendere la pistola e spararmi. L’espressione di Molaro mi colpì ancora di più per il fatto che apparentemente non c’entrava niente nelle accuse di Cillo, tant’è che avevo pure riferito la frase ‘il cane è coperto e il primo palo sta inguaiato’ che, come ho già dichiarato, si riferiva esclusivamente a Cagnazzo e Domenico Palladino. Dopo il gesto di Molaro io mi allontanai dal balconcino e Gino mi disse ‘vieni con me’.

Risposi ‘dove andiamo’ e Gino mi condusse fuori. Fui contenta perché in quel momento mi venne una sorta di tachicardia, tanto che Fabio Cagnazzo mi invitò ad entrare nel suo appartamentino e mi mise i polsi sotto l’acqua per farmi riprendere, Fabio volle che gli spiegassi bene quello che avevo saputo e mi chiese anche da chi lo avessi saputo”.

La posizione di Cillo

Cillo, immobiliarista ed amico-confidente del sindaco di Pollica, secondo la Procura avrebbe raccolto le ultime confidenze di Vassallo. Quest’ultimo, infatti, aveva scoperto un giro di droga con base ad Acciaroli e nel quale sarebbe stato coinvolto anche il colonnello.

La storia di Angelo Vassallo, l’omicidio e cos’è successo in 13 anni di misteri

Sono già trascorsi 13 anni dall’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Un delitto rimasto ancora senza colpevoli e senza movente. Tante le ipotesi e qualche indagato, ma ancora oggi non c’è nessuna risposta. L’ex primo cittadino del comune cilentano, da tutti conosciuto come il sindaco pescatore, fu ucciso in circostanze ancora da chiarire, la sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15 ad Acciaroli (frazione di Pollica), mentre rincasava alla guida della sua automobile.

Quella sera Vassallo stava rientrando nella sua casa ad Acciaroli, frazione di Pollica, quando attorno alle 22.15 vengono esplosi nove colpi di pistola, sette dei quali a segno e che non gli lasciano scampo. Si segue subito la pista della camorra: Vassallo potrebbe essere stato punito perché oppostosi a pratiche illegali. In particolare, si inizia a pensare ad un collegamento con le azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente e che coinvolgevano il porto locale, il cui controllo per i clan era essenziale per il commercio di droga. Proprio contro la droga che stava “invadendo” la sua città aveva intrapreso una battaglia, e questo potrebbe aver decretato la sua condanna a morte.

Le indagini

Il 25 marzo 2015 Bruno Humberto Damiani è unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo. Nel luglio del 2018, otto anni dopo, il pm Leonardo Colamonici ha notificato un avviso di garanzia per rendere interrogatorio da indagato per l’omicidio a Lazzaro Cioffi, il carabiniere colluso con il clan Caivano per averne protetto le attività di narcotraffico. Cioffi dal 1991 fino a pochi mesi prima di essere arrestato ha lavorato nel nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Quindi ne faceva parte anche il 5 settembre del 2010.

Esequie e tributi

Le esequie di Vassallo, che lascia una moglie e due figli, si sono tenute il 10 settembre a Acciaroli, la frazione di Pollica che ospita il porto, officiate dal vescovo di Vallo della Lucania Giuseppe Rocco Favale alla presenza di numerose autorità nazionali e locali, tra cui il presidente della regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e il leader del PD Pier Luigi Bersani, nonché il leader di Sinistra Ecologia Libertà e presidente della regione Puglia Nichi Vendola.

Il parlamento europeo ha decretato un minuto di silenzio in omaggio a Vassallo, e il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek ha ricordato che il sindaco è «…stato ucciso dalla camorra…» e che «…la sua morte non deve passare invano».

Dalla morte di Vassallo, vi sono stati diversi tributi in suo onore.

Il film “Il sindaco pescatore” dedicato a Vassallo

Nel 2016 la sua storia viene raccontata nel film per la tv “Il sindaco pescatore”: il ruolo di Angelo Vassallo venne affidato a Sergio Castellitto, con la regia di Maurizio Zaccaro, e lascerà il segno. Alla prima messa in onda, l’8 febbraio 2016, ottiene quasi il 30% di share su Rai Uno, con oltre 7 milioni di spettatori.


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