Un giallo rimasto irrisolto per 14 anni: la Procura di Napoli ha deciso di riaprire il caso sul furto del San Nicola, un’opera di Luca Giordano, rubata nel 2010 dall’ufficio del sindaco di Napoli. Si ipotizza che il colpo sia andato a buon fine grazie ad almeno un paio di talpe all’interno del Comune e, soprattutto, grazie al sostegno di un esperto di arte e poi di un intermediario, con buoni rapporti con una rete di ricettatori di opere d’arte. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Opera d’arte rubata dall’ufficio del sindaco di Napoli: la Procura riapre il caso 14 anni dopo
Il furto del San Nicola, una tela di Luca Giordano, è rimasto irrisolto per 14 anni, ma ora la Procura di Napoli ha deciso di riaprire l’inchiesta. Al lavoro i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli. L’ipotesi sulla quale lavorano le forze dell’ordine è che il furto sia avvenuto grazie a precise responsabilità interne. Una soffiata, dunque, da almeno un paio di talpe presenti all’interno del Comune di Napoli.
Il colpo venne messo a segno tra la fine del 2010 e i primi giorni di gennaio del 2011. I malviventi, dopo aver trafugato la tela, riuscirono anche a lasciare Palazzo San Giacomo indisturbati. Il quadro si trovava nell’ufficio dell’allora sindaco Rosa Russo Iervolino. Fu proprio il primo cittadino partenopeo a sporgere denuncia, il 3 gennaio del 2011, agli agenti della Digos. Da allora un giallo irrisolto. L’ipotesi è che la tela non sia finita nei circuiti classici della vendita di opere d’arte, ma potrebbe esser stata destinata ad una collezione privata.