Dramma ad Oristano dove Monica Vinci, una donna di 52 anni ha ucciso la figlia, Chiara Carta, di 13 anni, per poi tentare il suicidio. Stando a quanto ricostruito finora dalla Polizia di Stato, sono stati i vicini di casa a dare l’allarme. I vicini hanno trovato la donna riversa in strada. Una vola entrati nell’abitazione, hanno visto il corpo della ragazzina sul pavimento. La quattordicenne è stata uccisa con un taglierino e poi strangolata con un caricatore.
Oristano, donna uccide la figlia e tenta il suicidio
Dopo aver ucciso a coltellate la figlia Chiara Carta, la 52enne Monica Vinci ha provato a togliersi la vita lasciandosi cadere dalla finestra di casa. La donna è sopravvissuta, ma è stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Martino di Oristano.
Il corpo senza vita della figlia sarebbe stato trovato nel bagno di casa. All’arrivo dei sanitari del 118, per la 13enne non c’era niente da fare. Sul posto anche gli agenti della Polizia di Stato, al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto di sabato 18 febbraio.
Il dolore del padre
Chiara Carta è morta dopo essere stata colpita 20 volte con un taglierino e strangolata con un cavetto del caricabatterie dello smartphone, in bagno, lì dove l’ha ritrovata il padre. Agente di polizia locale e separato da tempo dalla moglie, il padre di Chiara, Piero, non può darsi pace: “Ho perso tutto, mi ha tolto ogni cosa e quanto avevo di più prezioso“.
Una comunità in lutto
La notizia, inevitabilmente, ha scosso l’intera comunità di Oristano come sottolineato dal sindaco Massimiliano Sanna: “Con profondo dolore abbiamo appreso della tragedia che ha colpito la nostra comunità. La tragica morte di una nostra giovane concittadina ci lascia increduli e senza parole. È un evento terribile e senza senso che ha colpito tutti noi in modo molto profondo“.
“Sento di parlare a nome dell’intera comunità oristanese esprimendo il cordoglio e le più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della giovane vittima. Siamo tutti molto colpiti e proviamo profonda tristezza e dolore. La comunità si stringe attorno alla famiglia della giovane Chiara per offrire sostegno e solidarietà in questo momento difficile. Ci sentiamo particolarmente vicini al padre della vittima che conosciamo bene, e di cui apprezziamo le doti, perché appartiene al Corpo di Polizia municipale”.