Orson Welles era un vero e proprio genio, l’uomo che con una radio riuscì a spaventare gli Stati Uniti d’America attraverso il suo adattamento de “La Guerra dei Mondi”.
È considerato uno degli artisti più versatili e innovativi del Novecento in ambito teatrale, radiofonico e cinematografico. Conquistò il successo all’età di ventitré anni grazie allo spettacolo radiofonico sopracitato trasmissione che aveva fatto credere ai cittadini di essere prossimi ad un attacco alieno.
Questo insolito debutto gli diede la celebrità e gli fece ottenere un contratto per un film all’anno con la casa di produzione cinematografica RKO, da realizzare con assoluta libertà artistica. Nonostante questa vantaggiosa clausola, solo uno dei progetti previsti poté vedere la luce: “Quarto potere” (1941), il più grande successo cinematografico di Welles, unanimemente considerato ancora oggi uno dei migliori film della storia del cinema.
Orson Welles, attore e regista statunitense
Bambino prodigio, figlio di un inventore e di una pianista, George Orson Welles nasce a Kenosha, nel Wiscounsin, il 6 maggio 1915. Il futuro genio della radio, del cinema e del teatro rivela una predisposizione per la messa in scena fin da bambino.
Un’infanzia segnata dalla morte della madre quando aveva solo otto anni: col padre gira il mondo, per fermarsi a lungo a Shangai, città che in seguito sarà celebrata in uno dei suoi film più famosi. Quando ha 12 anni muore anche suo padre e George Orson passa sotto la tutela di un medico di Chicago.
“Guerra dei Mondi” e “Quarto Potere”
A 16 anni già entra a far parte di una compagnia teatrale irlandese. Dopo il ritorno negli Stati Uniti e alcune rappresentazioni teatrali di Shakesperare in chiave rivisitata, Welles lavora alla radio dove nel 1938 beffa l’America con il racconto della “Guerra dei mondi”, facendo credere di raccontare in diretta lo sbarco dei marziani sulla Terra.
La fama conquistata con i programmi radiofonici gli apre le porte di Hollywood dove nel 1941 realizza quel “Quarto Potere” considerato ancora oggi uno dei film che hanno rivoluzionato la storia del cinema.
Un gran fiasco al botteghino, che porterà anche al suo licenziamento dalla Rko, ma che ha cambiato per sempre la strada della settima arte.
Dopo due film mai portati a termine, nel 1942 esce la sua seconda pellicola “L’orgoglio degli Amberson”, anch’esso un capolavoro incompreso e contestato dallo stesso autore, nel suo perfezionismo disturbato dalle imposizioni delle case di produzione.
Addio all’America e la strada per l’Europa
Con la diva di Gilda gira nel 1948 “La signora di Shangai” dove le toglie l’aura di icona del cinema trasfigurandone il fisico che tutti avevano amato. Il film entusiasma la critica ma non il grande pubblico.
Tra un suo film e un altro prende parte a varie pellicole in qualità di attore, spesso e volentieri per autofinanziarsi le sue opere e non dover sottostare alle imposizioni di Hollywood. Welles passa poi a dirigere una serie di riscritture per il cinema di Shakespeare, da “Macbeth” a “Otello”, film che segna anche il temporaneo addio all’America.
Vi tornerà nel 1958 per girare “L’infernale Quinlan”, considerato uno dei suoi capolavori, con un incipit mozziafiato di un lunghissimo pianosequenza che ha fatto scuola.
Una breve parentesi, prima di riprendere la strada per l’Europa dove girerà altri film, tra i quali “Falstaff” e “F come falso”, tutti parte di una frenetica ricerca su temi quali il potere, la verità e la finzione. Memorabili anche tanti suoi ruoli da attore, come in “Il terzo uomo”, in “Moby Dick” o in “RoGoPaG”, nell’episodio “La ricotta” di Pier Paolo Pasolini in cui fa il verso a se stesso.
Resta l’amaro in bocca negli amanti del suo cinema rivoluzionario per i tanti film maledetti e incompiuti che non hanno mai visto la luce del grande schermo, come la sua versione di “Cuore di tenebre” di Conrad, il “Don Chisciotte” mai completato o “The other side of the wind”: storia molto autobiografica quest’ultima, su un regista che ha difficoltà a reperire i soldi per i suoi progetti.
Morte e Vita privata
Orson Welles muore a Hollywood il 10 ottobre 1985, all’età di 70 anni, a causa di un attacco cardiaco. Le sue spoglie riposano in Spagna, a Ronda, in una fattoria dove Welles aveva soggiornato in uno dei suoi viaggi giovanili.
Nel 1939 divorzia dalla prima moglie Virginia Nicholson, dopo la relazione con l’attrice messicana Dolores del Rio (sua partner in “Terrore sul Mar Nero”), nel 1943 si risposa con Rita Hayworth. Dal matrimonio nasce una figlia, Rebecca (1944-2004).