Shock all’ospedale Cervello di Palermo dove un medico è stato violentemente aggredito da un paziente che pretendeva una prescrizione. “In oltre trent’anni di carriera non mi era mai successa una cosa del genere” racconta l’endocrinologo.
Shock in ospedale a Palermo: medico aggredito da un paziente
“Ero al telefono. Mi ha sorpreso alle spalle e ha iniziato a prendermi a pugni. Mi sono coperto il volto difendendomi con le braccia e mi ha ferito con qualcosa, non so bene cosa. Mi ha praticamente tranciato il tendine dell’avambraccio, mi ha fatto un taglio a un orecchio e ho riportato una microfrattura allo zigomo. Poteva finire molto male, se mi avesse preso alla carotide non saremmo qui a parlarne. Sono sconfortato, in oltre trent’anni di carriera non mi era mai successa una cosa del genere”. Queste le parole del medico dell’ospedale Cervello di Palermo, riportate da Today.
Dalle prime informazioni emerse dalle indagini si è trattata di una vera e propria spedizione punitiva. “Le azioni che intendo intraprendere saranno mirate contro i colpevoli della mancata fornitura del farmaco”, questo scrive l’aggressore in una mail indirizzata al dottore. Nella mail accusava il medico di non aver risposto ad altri messaggi e si diceva infuriato per non essere stato avvisato che il medicinale non era stato ordinato. Oltre a ciò chiedeva di fissare una visita e di mettere in contatto l’endocrinologo e il suo medico curante.
L’aggressione
Il medico prosegue nel suo racconto spiegando che il paziente: “Si era forse convinto forse che non volessi fargli il piano terapeutico, ma non si era più fatto vedere. Quel pomeriggio è arrivato all’improvviso, non c’era alcuna visita programmata. Mi ha aggredito come una furia con qualcosa, non ho capito se un coltello o altro, ed è fuggito”.
L’arma utilizzata non è stata ancora trovata, ma gli investigatori hanno acquisito alcune testimonianze e le immagini riprese dalle telecamere dell’ospedale. “Sono stato 3 ore in sala operatoria quella sera. Se ci penso mi sembra di vedere un film e mi chiedo: ma com’è possibile?”, conclude il medico che ha avuto una prognosi iniziale di 20 giorni.
Identificato l’aggressore
Il paziente è stato indentificato dalla polizia: si tratta di un giovane, originario dell’Agrigentino, che dopo l’episodio è scappato e ha fatto perdere le proprie tracce. Si indaga per chiarire come il ragazzo sia entrato in ospedale e come abbia raggiunto il reparto, peraltro armato di un tirapugni o di un coltello.