SALERNO. Il Centro di fisiopatologia della riproduzione dell’azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno attiverà nuovo servizio di onco-fertilità dedicato a quelle persone – uomini e donne – che, colpite da tumore in età fertile, vogliono preservare la possibilità di procreare prima di sottoporsi a terapie che potrebbero mettere a repentaglio la possibilità di avere figli.
Oggi l’età di insorgenza di alcuni tumori si è abbassata: secondo i dati di Pro-Fert, la Società italiana per la preservazione della fertilità, ogni anno circa 3500 donne con meno di 40 anni si ammalano di tumore al seno (il più diffuso nella popolazione femminile), mentre circa 25mila uomini sviluppano linfoma di Hodgkin e non Hodgkin e tumore del testicolo prima dei 44 anni.
Fortunatamente la percentuale di guarigione è notevolmente aumentata grazie all’impiego di terapie chirurgiche, farmacologiche o della radioterapia. Purtroppo uno degli effetti collaterali di chemioterapia e radioterapia è la compromissione, spesso irreversibile, della capacità di procreare.
Oggi è possibile mettere a punto una strategia di preservazione della fertilità grazie alle tecniche di crioconservazione dei gameti e dei tessuti ovarici .Ciò implica però l’esistenza rete di specialisti (oncologi, biologi, ginecologi, medici della riproduzione) in grado di collaborare strettamente per offrire indicazioni e soluzioni rapide e adeguate a chi si trova a dover affrontare questo percorso. Nell’ambito di questo programma il centro per la procreazione medicalmente assistita (PMA) ha ottenuto dalla Regione Campania su indicazione del Governatore Stefano Caldoro un finanziamento di 600mila euro per il progetto di oncofertilita e il potenziamento delle tematiche standard inerenti i percorsi di aiuto alla riproduzione nelle coppie, permettendo di realizzare un percorso di secondo e terzo livello anche alle coppie Salernitane.
Da oggi anche per le donne sarà possibile, prima di essere sottoposte a terapia chemioterapica e in accordo con gli oncologi che le hanno in cura, fare richiesta per congelare gli ovociti o il tessuto ovarico a seconda della scelta personale o del fatto che si tratti di una donna adolescente o già fertile fino al momento in cui vorranno affrontare una gravidanza. Attualmente Salerno era l’unico capoluogo Campano privo di tale servizio. Il Governatore Caldoro sensibilizzato dai vertici ospedalieri che fin dal 2011 direttore generale Attilio Bianchi che avevano segnalato la carenza alla Regione Campania e ultimamente dal Direttore Viggiani che ha caldeggiato fortemente l’istituzione del centro di PMA sia nell’interesse dell’utenza Salernitana che della didattica Universitaria, personalmente il Governatore Caldoro ha portato avanti l’istanza della realizzazione di un servizio di PMA all’ospedale di Salerno.
Il Centro è diretto dal dott. Giorgio Colarieti, Responsabile della SSD Tecniche di fertilità, coadiuvato dall’endocrinologo, esperto di endocrinologia ginecologica, Prof. Francesco Orio, noto ricercatore di fama internazionale.