Pac-Man è un gioco che ha spopolato nei decenni scorsi. Diventato icona dei videogiochi, Pac-Man ha subito tantissimi tentativi di imitazione. Creato dal giapponese Tohru Iwatani, allora dipendente della Namco, Pac-Man è un videogioco che ha fatto la storia.
L’origine di Pac-Man è molto curiosa, Tohru Iwatani ebbe infatti l’ispirazione durante una cena con degli amici guardando una pizza a cui era stata tolta una fetta. Dopo poco più di un anno da quella pizza, un team di sviluppo di otto persone tra sviluppatori e tecnici hardware diede alla luce il primo Pac-Man.
Pac-Man: il videogioco che ha fatto la storia
Pubblicato dalla statunitense Midway Games, Pac Man compare per la prima volta nel formato arcade da sala il giorno 3 aprile 1980. La diffusione e insieme la popolarità in pochi anni raggiungono livelli altissimi; Namco si dedica alla produzione del software in varie versioni, per la quasi totalità delle console e dei computer.
Dal 1980 al 1987 l’azienda Namco realizza più di 300 mila macchine, vendendo nel contempo un numero imprecisato di milioni di pupazzi e gadget vari.
Con il successo del videogioco anche la sua storia software si è evoluta. Le prime versioni infatti peccavano di prevedibilità: i fantasmini, acerrimi nemici di Pac-Man, seguivano uno schema fisso di movimenti, tanto che per il giocatore risultava eccessivamente facile risolvere la partita. Con le versioni successive allora i programmatori hanno inserito degli schemi aleatori per i movimenti dei quattro fantasmi, creando inoltre una personalità per ognuno di loro.
Come funziona il gioco
Il protagonista, Pac-Man, un cerchio giallo a cui manca un settore, è in un labirinto in cui deve mangiare piccoli puntini e inghiottire altri premi sotto forma di frutta e altri oggetti. Lo scopo di Pac-Man è quello di mangiare tutti i punti sullo schermo per passare al livello successivo, evitando la presenza di quattro pericolosi fantasmi colorati che non solo si muovono più velocemente del giocatore, ma tentano anche di catturarlo. Quattro punti più grandi del normale, situati agli angoli del labirinto, forniscono a Pac Man l’abilità di mangiare i fantasmi, che diventavano blu, per un limitato periodi di tempo.
Tuttavia, i fantasmi, una volta divorati, possono rigenerarsi in una sorta di recinto situato nel mezzo del labirinto, il che rende il gioco sempre più frenetico.
Il successo
La misura del successo di Pac-Man si nota anche in campo televisivo, dove gli storici produttori statunitensi Hanna & Barbera danno vita a una serie di cartoni animati con Pac-Man come protagonista.
La diffusione del gioco nelle case private parte nel marzo del 1982 quando Atari inizia la conversione di Pac-Man per la sua console. L’operazione si rivela un insuccesso per Atari, che investe molti soldi per i diritti senza riuscire a recuperarli.
Le cause sono molteplici, la principale è il notevole abbassamento della qualità del gioco causato dall’adattamento del software. Ciò non ferma la popolarità di Pac-Man che verrà riproposto per ogni tipo di console o dispositivo anche nei decenni successivi.
I tentativi di imitazione
Si contano a centinaia i giochi che hanno riproposto Pac-Man come protagonista o come semplice comparsa al loro interno, così come i cloni realizzati soltanto per sfruttare i vantaggi commerciali derivati dall’immagine del già famoso Pac-Man.
Conosciuto in Giappone come Puckman, termine che significa “chiudere e aprire la bocca”, il nome è stato cambiato in Pac-Man per la commercializzazione negli USA. In Brasile il gioco viene chiamato dai ragazzi Come-Come, che significa “mangia-mangia”. In Spagna si chiama Comecocos, “mangia fantasmi”.
Pac-Man online
Oggi a quasi 40 anni dalla sua nascita, Pac-Man fa parte della cultura occidentale. Attualmente è possibile giocare a questo gioco semplicemente andando su internet, anche da smartphone. Del resto un sondaggio della rivista Time ha evidenziato che rimane ancora il videogioco più amato della storia, superando Super Mario Bros (1985), Pong (1972) e Space Invaders (1978).