L’amicizia tra Giorgio e Renato
Un’amicizia nata giocando a pallone, poi un viaggio in gioventù li ha portati in Olanda a bordo di un’auto, il trasloco a Rotterdam per Giorgio, due matrimoni felici e dei bellissimi figli. Un’amicizia forte e vera. Dove l’uno sosteneva l’altro, anche nella malattia e nelle difficoltà. E proprio nella malattia Giorgio ha trovato la conferma dell’amicizia profonda coltivata con l’amico di sempre, Renato.ù
Anche se i due amici prendono strade diverse, il loro legame è sempre forte. Renato Bisello nasce a Padova nel 1953, dopo le scuole obbligatorie apre insieme al fratello maggiore un’attività in proprio per pavimentazioni in legno. Ha lavorato fino a tre anni fa, momento in cui è andato pensione. Giorgio Medici nasce nel 1950 e si laurea in Medicina all’Università di Padova, ma per amore e per lavoro si trasferisce in Olanda. I due si conoscono da bambini, in via Raffaello Sanzio a Padova, dove entrambi hanno vissuto un’infanzia felice con le famiglie d’origine
La malattia di Giorgio e il rene donato dall’amico Renato
Nel 2020, le condizioni di salute di Giorgio peggiorano a causa di una malattia renale e l’unica soluzione diventa il trapianto d’organo. E così, superando paure e difficoltà, Renato non ci pensa un attimo e offre all’amico il suo rene. Nell’ottobre 2021, al Centro Trapianti Rene di Rotterdam in Olanda, viene espiantato l’organo sano a Renato e Giorgio, risvegliatosi dall’anestesia, ritorna a guardare avanti.
“Ci siamo fatti il regalo più grande: poter ancora stare assieme e goderci la vita accanto alle nostre famiglie”, dichiara la coppia di amici. Oggi Giorgio e Renato stanno bene, il primo risiede in Olanda e il secondo a Padova, e desiderano raccontare la loro testimonianza per sensibilizzare sull’importanza della donazione d’organo.
Il racconto di Giorgio
Giorgio Medici racconta a Il Messaggero la sua avventura. Studia e decide di continuare a lavorare in Olanda, fino alla pensione. Nell’intervista ha dichiarato: “Il tempo trascorso e la distanza non hanno mai intaccato il nostro rapporto. Scaduto il periodo di un anno, da giovane mi è stata offerta la possibilità di frequentare la scuola di specializzazione in Anestesiologia in Olanda. Completata la specializzazione ho ottenuto un posto fisso all’ospedale universitario di Rotterdam Erasmus MC, dove sono rimasto fino alla pensione. Dopo anni di lavoro, però, con la pensione arrivano anche i primi problemi. Essendo affetto da IgA nefropatia, una glomerulonefrite su base autoimmunitaria, le mie condizioni iniziano a peggiorare”.
Col passare del tempo Giorgio va in insufficienza renale e l’amico Renato reagisce subito offrendo il proprio rene. “Non mi aspettavo un gesto così generoso”, racconta. Ma non è così semplice. Giorgio spiega a Renato che la compatibilità poteva essere un problema, visto che donatore e ricevente devono essere compatibili a livello tissutale e sanguigno. Requisito fondamentale per ridurre il rischio di rigetto dell’organo. “In quell’occasione Renato ha pronunciato una frase che rimarrà per sempre impressa nel mio cuore – aggiunge Giorgio – se non siamo compatibili io e te, cresciuti insieme in via Raffaello Sanzio”.