Esce dal carcere Valentina Boscaro, condannata in appello per l’omicidio del fidanzato Mattia Caruso, ucciso con una coltellata al cuore la sera del 25 settembre 2022 in provincia di Padova. Dopo un precedente diniego, il tribunale del Riesame di Venezia ha infatti concesso i domiciliari alla 33enne. Si tratta però di una misura temporanea, in attesa del terzo grado di giudizio in Cassazione.
Per la donna permane l’obbligo di braccialetto elettronico oltre a una serie di altre limitazioni: non potrà utilizzare smartphone, computer o altri dispositivi e i suoi rapporti personali dovranno essere circoscritti alla più stretta sfera familiare. A pesare sulla concessione dei domiciliari anche l’esistenza di una figlia minorenne. Una decisione “giusta e coerente che segue quella presa dalla Corte di Cassazione”, secondo l’avvocato Alberto Berardi, sentito da PadovaOggi. “Ho parlato con i genitori di Valentina che erano senza parole ma naturalmente sono soddisfatti”, ha aggiunto il legale.
Uccise il fidanzato: Valentina Boscaro esce dal carcere
Mattia Caruso viene ritrovato in una pozza di sangue in via Colli Euganei, ad Abano Terme, nel padovano, ancora all’interno della sua auto. A provocare il decesso una ferita d’arma da taglio inferta al petto, vicino al cuore. Boscaro, 31enne all’epoca dei fatti, tenta varie ricostruzioni di quella sera, affermando che il partner si sarebbe allontanato per parlare con un conoscente, poi alludendo ad un’aggressione ad opera di “un uomo col volto coperto che si era defilato in tutta fretta”. Una serie di depistaggi che non convincono gli investigatori. Alla fine la giovane crolla e ammette di aver colpito il fidanzato con un coltello a serramanico di proprietà della vittima, al culmine di un litigio scoppiato in macchina. Dopodiché aveva riposto il coltello nella tasca dell’uomo. Davanti agli inquirenti sostiene di essere da tempo vittima di violenze, ma i suoi racconti non trovano conferma. Boscaro è stata condannata a 24 anni di carcere in primo grado, ridotti a 20 dalla Corte d’Assise d’Appello di Venezia che le ha riconosciuto alcune attenuanti generiche. Sconterà ora un periodo ai domiciliari, in attesa dell’udienza in Cassazione cui spetterà l’ultima parola.