Arresti per mafia: in manette anche il cognato di un agente di Falcone, morto nella strage di Capaci. Ecco ulteriori dettagli sul caso.
Arrestato anche il fratello della vedova Schifani
C’è anche Giuseppe Costa, fratello di Rosaria Costa, la vedova di Vito Schifani, uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone, tra le otto persone arrestate oggi dalla Dia di Palermo.
Secondo il gip del Tribunale che ha firmato la misura cautelare Costa, ufficialmente imbianchino disoccupato di 58 anni, avrebbe “fatto parte della famiglia mafiosa di Vergine Maria, mantenendo rapporti con esponenti mafiosi di altre famiglie (…) nell’interesse primario dell’organizzazione mafiosa”.
Avrebbe anche “organizzato e coordinato attività estorsive, nonché atti ritorsivi nei confronti di imprenditori e commercianti della zona”. Non solo, avrebbe anche “provveduto al mantenimento degli affiliati detenuti e alla corresponsione pro quota dei proventi dell’associazione mafiosa”. La sorella di Giuseppe Costa è Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, il poliziotto di 27 anni morto nella strage di Capaci che lasciò la moglie Rosaria Costa, 22 anni e un figlio di appena 4 mesi.
Quando, nella camera ardente allestita a Palazzo di Giustizia a Palermo, il Presidente del Senato Spadolini si avvicinò alla vedova, lei gli disse “Presidente, io voglio sentire una sola parola: lo vendicheremo. Se non puoi dirmela, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una parola”.
Le parole che poi Rosaria pronunciò ai funerali del marito, di Falcone, di Morvillo e del resto della scorta fecero presto il giro dei notiziari per la disperazione ma anche lucidità che ne traspariva: “Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato…, chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… Ma loro non cambiano… […] …loro non vogliono cambiare… Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti. Non c’è amore, non ce n’è amore…”. Rosaria Costa nel 1995 ha lasciato la Sicilia con il figlio, che oggi è capitano della Gdf, e si è sposata con un militare.