Cronaca

Particelle di plastica bianca nella pizza refrigerata: Dr. Oetker richiama i prodotti

Particelle di plastica bianca nella pizza refrigerata. La multinazionale Dr. Oetker di cui Cameo è la consociata italiana avvia richiamo di prodotti in Germania che ad oggi non riguarda il mercato italiano. Ma c’è sicuramente la possibilità che i turisti italiani siano interessati. Secondo la multinazionale alimentare la plastica potrebbe provenire dai fornitori di materie prime. Lo segnala l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco. Non è possibile escludere rischi per la salute.

Richiamarti dalla Germania i prodotti con plastica bianca

Nuovi guai per le multinazionali dell’alimentare. La Dr. Oetker, di cui Cameo è la consociata italiana, ha richiamato quasi 1 milione di prodotti refrigerati di pizza venduti in Germania che potrebbero contenere pezzetti di particella di plastica bianca che si trovano nella copertura del prodotto gastronomico.

La Dr. Oetker, ha deciso il richiamo dopo che diversi clienti hanno informato l’azienda di aver trovato della plastica negli alimenti incriminati. Mentre, fino ad ora, non sono arrivate segnalazioni dall’Italia, come indica un comunicato pubblicato sulle pagine internet del gruppo alimentare tedesco. Il prodotto colpito in Germania è la “Pizza tonno fresco al forno”.

Il lotto interessato è il numero 28061911 avente data di produzione: 28.06.2019 con termine di scadenza minima di conservazione del 03.2020, distribuita in Germania dalla Dr. August Oetker Foods KG Dr. Jörg Schillinger che ha proceduto ad un richiamo volontario.

Non si può escludere che in singoli casi, a causa di un errore di consegna della materia prima, particelle di plastica bianche si trovano nella parte superiore della pizza. Le pizze sono state immesse sul mercato esclusivamente nel commercio tedesco da luglio 2019.

Per prevenire rischi per la salute, si chiede ai consumatori di consegnare la merce nel luogo di acquisto in cui è stato acquistata, ha dichiarato la società in un comunicato stampa raccomandando alle persone che detengono prodotti appartenenti al lotto sopra descritto di non consumare e distruggerli, o di chiederne il rimborso. L’allerta è stata lanciata dalla Germania attraverso il Sistema rapido di allerta europeo alimenti (RASFF).