Cronaca Napoli

Napoli, make-up prima della chemioterapia: estetiste e parrucchiere truccano e pettinano le pazienti

Pascale Napoli pazienti truccate pettinate chemio
Pascale di Napoli, pazienti truccate e pettinate prima della chemio
Pascale Napoli pazienti truccate pettinate chemio

Al Pascale di Napoli alcune pazienti in attesa di sottoporsi alla chemio sono stata truccate e pettinate da un gruppo di tre estetiste, due parrucchiere, una consulente di immagini e una kinesiologa.  “Iniziativa bellissima, da lodare e da ripetere – dice il commissario straordinario del Pascale, Maurizio di Mauro – che va nella direzione da sempre intrapresa dal nostro Istituto: mettere il paziente al centro”. Lo riporta La Repubblica

Napoli, pazienti truccate e pettinate prima della chemio: l’iniziativa al Pascale

Bellissima iniziativa al Pascale di Napoli dove la stanza d’attesa per le chemioterapie per un giorno è diventata una “Sala maquillage”, dove un gruppo di tre estetiste, due parrucchiere, una consulente di immagini e una kinesiologa hanno truccato, pettinato e dato consigli su come trattare la pelle alle pazienti in attesa di sottoporsi alla chemio

“Questo è un servizio che aiuta le donne. Le pazienti stanno reagendo con un entusiasmo strepitoso – continua Pacilio, senologa del team di Michelino De Laurentiis e promotrice del progetto – C’è chi ha deciso di farsi truccare e chi ha accettato soltanto i consigli su quali creme sono più adatte per coprire le macchie e le rughe, come nascondere l’invecchiamento precoce della pelle provocato dai medicinali”. Il progetto ha come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita delle pazienti ed è stato possibile realizzare grazie a Anna Napolitano, paziente a sua volta di Pacilio, impiegata dell’Asl Napoli 1 da sempre impegnata nel volontariato.

“Ho lanciato l’idea mesi fa alla mia dottoressa – spiega ancora a La Repubblica che subito l’ha accolta. L’idea tiene conto della sensibilità e della voglia delle pazienti, spesso provate dal punto di vista sia fisico che psicologico, di sentirsi ancora donna e, quindi, di restituire un aspetto rassicurante nonostante la malattia”.

 

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