Cultura

Pasqua: cos’è e perché si festeggia?

La Pasqua è una delle festività più importanti (se non la più importante) della religione cristiana. In questa giornata i fedeli celebrano la Risurrezione di Gesù Cristo figlio di Dio, che ha sconfitto la morte e salvato l’umanità dal Peccato.

Questa festività non ha una data fissa come il Natale ma, per decisione della Chiesa, cade la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.

Quando è Pasqua nel 2020?

Il giorno di Pasqua dunque dipende dalla luna e può essere fissata tra i mesi di marzo e aprile: se cade a marzo o ai primi di Aprile, si dice che la Pasqua è “bassa”, se invece cade ad aprile inoltrato (come nel 2019), si dice che è “alta”. Ma c’è molto altro da sapere

La Pasqua ebraica

Il termine stesso “Pasqua” deriva dalla parola ebraica pesah, che significa “passare oltre”.

Ben prima dell’avvento di Gesù infatti, il popolo di Israele festeggiava la Pasqua già da molti secoli per ricordare uno degli episodi più importanti raccontati nel Vecchio Testamento (la parte della Bibbia che accomuna sia ebrei che cristiani).


Pasqua: cos'è e perché si festeggia?


L’evento biblico: Mosè

Per convincere il Faraone a liberare gli ebrei dalla schiavitù, Dio aveva mandato 9 terribili piaghe che avevano devastato l’Egitto, ma nonostante la grande sofferenza che dilaniava il suo regno, il sovrano si ostinava a tenere prigionieri gli Israeliti (ossia gli ebrei). Dio allora mandò un ultima, micidiale piaga, ma prima di scatenare la sua forza avvertì il profeta Mosè affinché gli ebrei scampassero al massacro: per evitare che la piaga si abbattesse anche sul suo popolo, tutte le famiglie ebree avrebbero dovuto macellare un agnello maschio, arrostirne le carne e mangiarle in un pasto frugale (non un’abbuffata insomma).

Una volta fatto ciò il sangue degli agnelli, simbolo d’innocenza, sarebbe servito a marchiare tutti gli stipiti delle porte delle loro case. Così facendo Dio avrebbe distinto le case degli egiziani da quelle del suo popolo favorito, risparmiandolo.


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Quella stessa notte quindi, Dio inviò un alito divino che soffiò attraverso tutto l’Egitto, uccidendo tutti i figli primogeniti che dormivano nelle case non marchiate dal sangue d’agnello.

Dopo questa terribile tragedia, il Faraone acconsentì a lasciar andare il popolo ebraico. Ecco dunque perché la religione ebraica festeggia la Pasqua – pesah, “passare oltre”, come fece Dio davanti alla porte sporche di sangue d’agnello – ed ecco perché il cibo tradizionale di questo giorno, che cade di sabato, a differenza del rito cristiano, è l’agnello.

Tutti questi elementi (l’agnello, il sangue, la morte ecc…) verrano ripresi anche dalla tradizione cristiana.

La Pasqua cristiana (cattolica)

Per la religione cattolica invece, la Pasqua rappresenta il momento in cui Gesù sconfisse la Morte e divenne Redentore (quindi Salvatore) dell’umanità, liberandola dal Peccato originale di Adamo ed Eva.

Si tratta della festività più importante del Cristianesimo – anche più di Natale – e viene anticipata dalla Quaresima.

La Passione e la Resurrezione

Gesù era a sua volta ebreo e stava festeggiando proprio la Pasqua, la pesah, quando venne tradito da Giuda Iscariota, arrestato e mandato a morire sulla croce. I sacerdoti del Sinedrio, la massima autorità del popolo giudeo, accusavano infatti Gesù di essersi paragonato a Dio, e ciò era un reato punibile con la morte.

Il Prefetto romano Ponzio Pilato avrebbe potuto salvarlo ma “se ne lavò le mani” (espressione divenuta proverbiale) e la folla fu libera di metterlo in croce al termine di un lungo cammino di sofferenza – chiamato “Passione” perché fu un momento in cui Gesù patì indicibili dolori- dove il figlio di Maria fu deriso, frustato e costretto a portare la grossa croce di legno nel luogo dove poi sarebbe stato ucciso.

Il venerdì del periodo di Pasqua (che diverrà il Venerdì Santo) Gesù morì a soli 33 anni.


Pasqua: cos'è e perché si festeggia?


Una volta esalato l’ultimo respiro, il corpo dell’uomo venne staccato dalla croce e deposto in un sepolcro fuori città. La domenica successiva, tre donne discepole di Gesù – Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè – si recarono al sepolcro per completare l’imbalsamazione del cadavere, ma quando giunsero alla tomba si accorsero subito che la pietra che sigillava il sepolcro era stata spostata e che del corpo di Gesù non vi era traccia.

Le donne si trovarono dunque disorientate e dubbiose, ma l’apparizione di un Angelo annunciò loro che Gesù Cristo, Figlio di Dio, era risorto. Secondo il Vangelo di Matteo poi, lo stesso Gesù si rivelò alle donne, confermando una volta per tutte il suo ritorno dalla Morte. Infine Figlio di Dio si rivelò anche ai suoi Apostoli.

La Pasqua cristiana dunque celebra il ritorno alla vita terrena di Gesù, evento che segna la sconfitta del Male, la cancellazione del Peccato Originale e l’inizio di una nuova esistenza (l’Aldilà cristiano) che attenderà tutti i fedeli dopo la Morte.

La Settimana Santa

Per ricordare a dovere il punto più alto della Cristianità, la settimana di Pasqua (o Settimana Santa) segue un preciso schema:

  • Giovedì: ricordo dell’Ultima Cena dove Gesù disse ai suoi discepoli che da lì a poco sarebbe stato tradito e ucciso. In questa occasione Gesù lavò i piedi ai suoi Apostoli, in segno di umiltà (atto che nelle chiese si celebra con il rito della “Lavanda dei Piedi”).
  • Venerdì: Passione e morte sulla Croce. I cristiani celebrano l’evento ripercorrendo le dodici stazioni della Via Crucis, un percorso dove i fedeli rivivono tutti gli episodi avvenuti durante la crocifissione.
  • Sabato: messe e lutto per la morte di Cristo
  • Domenica: Pasqua e festeggiamenti

Pasqua: cos'è e perché si festeggia?


La Pasquetta

Pasquetta o “Lunedì dell’Angelo” celebra l’Angelo cherubino che annunciò davanti al sepolcro la Resurrezione di Dio. Tale festa non è stata subito riconosciuta, ma è stata aggiunta in Italia nel dopoguerra per “allungare” i festeggiamenti pasquali.

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