Il ministero della Salute ha stabilito che, a partire da martedì 1 giugno, per poter partecipare a matrimoni e viaggi anche in zona bianca, è necessario avere un pass che attesti che si è stati vaccinati contro il Covid, che si è guariti dalla malattia, o che si è negativi a un tampone. Ma come lo si può ottenere? Vediamo insieme quali sono e regole.
Il “pass” per matrimoni e viaggi: come ottenere e quali sono le regole
Questo tipo di certificazione, a partire da metà giugno (secondo quanto dichiarato dal premier, Mario Draghi. Il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao si era spinto al 1° luglio), sarà disponibile attraverso un “Covid pass“, o “Green pass“, in formato elettronico e cartaceo. Ma nell’attesa, come si può avere una certificazione valida? E in quali occasioni andrà mostrata?
In attesa di avere il vero e proprio green pass, che cosa bisogna avere?
Basterà una certificazione che viene rilasciata dall’autorità sanitaria. Come spiegato sopra, la certificazione può attestare una tra queste condizioni: a) che si è stati vaccinati b) che si è guariti dal Covid c) che si è stati sottoposti a un tampone, con esito negativo.
Come si ottiene la certificazione quando si viene vaccinati?
Per chi ha fatto la prima dose, la certificazione che viene rilasciata al termine della vaccinazione è valida a partire dal quindicesimo giorno dall’inoculazione. Per chi ha fatto entrambe le dosi, o per chi ha ricevuto un vaccino monodose, è valida la certificazione rilasciata dopo aver effettuato l’inoculazione.
Per quanto tempo vale la certificazione che si ottiene dopo il vaccino?
La certificazione che si ottiene dopo la seconda dose (o dopo una sola dose nel caso di vaccini monodose) ha validità nove mesi. Quella che si ottiene dopo la prima dose vale solo fino alla seconda dose.