Era il compagno della madre e con lui credevano di aver trovato un porto sicuro, in realtà la bimba era costretta a vivere un vero e proprio incubo fatto di continue violenze fisiche e verbali ed infine di abusi sessuali.
Violenta la figlia e tenta di farla abortire a calci nello stomaco
La terribile storia di violenza si è consumata a Kingaroy, a nord-ovest di Brisbane, in Australia, dove ora l’uomo di 44 anni è stato arrestato e condannato da un tribunale locale a 15 anni di prigione. In tutto questo tempo nessuno si era accorto di nulla e nessuno aveva denunciato.
L’uomo avrebbe continuato a stuprare la ragazzina in casa ancora per molto se questa non fosse finalmente scappata all’età di 16 anni denunciando gli abusi, comprovati anche da una gravidanza.
Il patrigno per farla abortire l’ha presa a calci e pugni nello stomaco all’età di 15 anni. Secondo l’accusa, quando la ragazza è diventata adolescente l’uomo ha usato lo stupro come un modo per “punirla, controllarla e umiliarla”. Nemmeno la nascita del piccolo è servita però a fermare le violenze.
Lui ha continuato ad abusare di lei anche davanti al neonato nella casa di famiglia quando la madre della ragazza era fuori o in un’altra stanza. Si stima che nell’arco di sei anni il patrigno abbia violentato la minore per oltre 1800 volte senza che la madre, che non è accusata, si accorgesse di nulla.