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Patty Pravo: la vita e la carriera di un’icona trasgressiva indimenticabile

Patty Pravo, icona trasgressiva della musica italiana, è rimasta da sempre nel cuore degli italiani, una donna ribelle, irrequieta, nata in un’epoca indimenticabile, fatta di libertà conquistate a forza e di pregiudizi messi costantemente in discussione.
Ma grazie al suo timbro basso, la sua gestualità chiaramente visibile sul palco, le innovazioni stilistiche, le continue sperimentazioni, le conoscenze musicali estere, sono state non solo la prova di questa grande artista ma anche la dimostrazione di un’epoca che stava e che doveva cambiare.

Patty Pravo, icona trasgressiva della musica italiana

Patty Pravo è il nome d’arte di Nicoletta Strambelli. La cantante è nata il 9 aprile 1948 a Venezia da una famiglia di umili origini, il padre Aldo Strambelli era motoscafista, mentre la madre, Bruna Caporin, una casalinga.

Patty Pravo, trascorrerà un’infanzia molto tranquilla, successivamente, si iscriverà al Conservatorio per frequentare corsi di composizione musicale e di pianoforte.

Nei primi anni ’60 con l’arrivo della musica rock e beat, arrivata dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra, decide di lasciare Venezia per raggiungere Londra.

Dopo la sua esperienza londinese, ritorna in Italia e decide di stabilirsi a Roma, dove stava acquistando sempre più popolarità il locale notturno il Piper.

E sarà proprio lì che la giovane Patty Pravo, influenzata da rock ‘n’ roll e minigonne, nascerà come stella della musica e della cultura italiana: fu proprio il fondatore del Piper, Alberigo Croce, ad insistere sulle sue enormi potenzialità.

Il successo

Infatti, dopo neanche una settimana, la giovane Patty è già negli studi della RCA per registrare il suo primo disco: Ragazzo triste (1966), la versione italiana di But you’re mine di Cher (1966).



Il successo è travolgente, quella voce personalissima e prepotente, la rendono sin da subito un personaggio singolare, nuovo, con Patty Pravo si ha un radicale rinnovamento della musica italiana.

Tempo dopo le basteranno poche apparizioni televisive per confermare la sua grande popolarità fra il pubblico.
In seguito, infatti, i sui nuovi dischi: Sto con te e Qui e là vanno letteralmente a ruba.

Per non parlare delle proposte cinematografiche che le vengono offerte, fra cui un film ispirato alla storia della sua vita e all’ambiente di quegli anni: L’immensità (1967).

Nel 1968 pubblica uno dei suoi più grandi successi La bambola, brano che non le è mai piaciuto perché la costringeva a immedesimarsi in uno stereotipo di donna completamente dipendente dal suo uomo.



Nell’estate 1973 ottiene un altro clamoroso successo con il 45 giri Pazza idea, ennesimo brano scritto su misura per lei che diventerà un vero e proprio classico della musica italiana, conquistando la prima posizione in classifica sia col singolo (oltre un milione di copie vendute) che con l’omonimo album, un vero e proprio record per i tempi.



Alla fine del 1977 viene richiamata per la terza volta alla RCA, dove riprende quota grazie alla sensualissima interpretazione di Pensiero stupendo, scritta da Ivano Fossati e Ivano Fossati e presentata per la prima volta il 25 dicembre 1977 al programma Sim Salabim speciale Natale.

Dopo alcuni anni di volontaria assenza dai teleschermi italiani, riappare: magrissima, con lunghi capelli rossi e il trucco accentuato, in linea con le tendenze glam rock del periodo, mentre la sua voce abbandona progressivamente il caratteristico vibrato.



Più tardi collaborerà con diverse case discografiche e inciderà pezzi caratterizzati da diversi stili musicali (tra cui pop, rock, beat, funk e new wave).

Dopo un breve periodo di inattività Patty Pravo tornerà, agli inizi degli anni ’90, incidendo un nuovo disco con tutti i suoi successi reinterpretati in una chiave più moderna.

Patty Pravo deciderà di prendersi un’altra breve pausa fino al 1997 dove ottenne un incredibile successo al Festival di Sanremo, grazie alla meravigliosa cover della canzone Dimmi che non vuoi morire, scritta dal grande Vasco Rossi.



Sarà poi con il nuovo album: Notte, guai e libertà, che Patty riconquisterà di nuovo l’amore del suo adorato pubblico.
Dopo un’altra collaborazione con Vasco Rossi nel suo album Una donna da sognare (2000) , Patty Pravo tornerà al Festival di Sanremo del 2002 con il brano L’immenso e un altro nuovo album intitolato: Radio station (15 ottobre 2002).

Gli ultimi lavori

Gli ultimi album pubblicati sono: Nic-Unic (2004), Spero che ti piaccia…Pour toi... (2007), un omaggio dell’artista alla cantante italo-francese Dalida a vent’anni dalla sua morte. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio classico di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti.

Nel 2008 Patty fa uscire il singolo La bambola per celebrare i 40 anni dalla sua uscita, accompagnato da un video in cui Patty Pravo omaggia la grandiosa icona Amy Winehouse.

Nel febbraio dell’anno seguente parteciperà al Festival di Sanremo 2009 con il brano E io un giorno verrò là, composto da Andrea Cutri, ritornerà a Sanremo: nel 2011 con il brano Il vento e le rose e infine nel 2016 con il brano Cieli immensi.

Nel 2007 esce nelle librerie il libro Bla, bla, bla…, con la sua autobiografia scritta con Massimo Cotto.

Gli altri progetti della cantante sono stati: le due colonne sonore, una per un film di Roberto Faenza e l’altra per una pellicola di cui lei è protagonista, un film autobiografico; un disco live con la Piccola Orchestra Avion Travel e uno show per Rai Uno, intitolato Stryx.

Vita privata

Patty Pravo si considerava la prima e vera hippy degli anni ’60: ribelle, irrequieta e sostenitrice dell’amore libero. Di Patty, inoltre, si diceva che il suo amore smisurato per gli uomini li prosciugava.

A Patty Pravo vengono attribuiti anche innumerevoli flirt con musicisti, tra cui Red Canzian dei Pooh e Vasco Rossi.
Si è sposata, inoltre, 5 volte (divorziando poi in tutte le occasioni) ma non ha mai avuto figli.

I mariti sono stati: Gordon Angus Faggetter, Franco Baldieri, Paul Jeffery, Paul Martinez e John Edward Johnson. Ha inoltre sposato a Gretna Green, con un rito celtico, l’ex-Pooh Riccardo Fogli.

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