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Paul Castellano: vita, omicidi, complotto e assassinio di uno dei celebri boss della Grande Mela

Costantino Paul Castellano (detto Big Pauly) nato a New York il 26 giugno del 1915 e morto a New York il 16 dicembre del 1985, è stato un mafioso statunitense, uno dei celebri boss della Grande Mela, nello specifico capo della Famiglia Gambino.

Paul Castellano, uno dei celebri boss della Grande Mela

Paul nasce nel Bronx da una famiglia originaria della Sicilia, suo padre era un macellaio e uno dei primi membri dell’allora famiglia Mangano, predecessori della famiglia Gambino. A 14 anni lasciò la scuola per lavorare con suo padre nella macellazione e nelle scommesse clandestine.

Nel 1935, all’età di 19 anni venne coinvolto in una rapina a mano armata, per la quale scontò 3 mesi di carcere. Si rifiutò di collaborare con le autorità, accrescendo la sua fama negli ambienti criminali.

Catherine, sorella di Paul, sposò nel 1926 suo cugino Carlo Gambino, futuro capo della famiglia Gambino. Nel 1937, Paul sposò poi Nina Manno, un suo amore di gioventù. La coppia ebbe 4 figli: 3 maschi (Paul, Philip e Joseph) e una femmina (Constance).


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Ascesa nel crimine

Negli anni ’40, Castellano diventa membro della famiglia Gambino, allora chiamata ancora famiglia Mangano. Diventa capo regime sotto Albert Anastasia, a cui succederà, nel 1957, Carlo Gambino. In quell’anno, Claudio e Paul partecipano alla riunione di Apalachin e Paul viene arrestato dalla polizia americana. Torna in libertà nel 1960.

Prima di morire, Gambino nomina Castellano suo successore. In realtà Castellano non ha il carisma e il cinismo necessari per reggere un clan. Delega quindi le attività più cruente a Neil Dellacroce mentre si occupa del racket dei sindacati e delle gare truccate negli appalti.

Come prima opera Castellano negoziò una pace con i Westies, banda della mafia irlandese di New York. L’accordo prevedeva che gli irlandesi potessero fare affari con il nome della famiglia Gambino, pagando la cortesia con il 10% dei guadagni.

Inoltre non avrebbero potuto uccidere nessuno senza il permesso di “Big Pauly Castellano”. Nel momento del suo dominio sulla malavita newyorkese Castellano controlla 24 clan. La famiglia Gambino si spacca in due, da un lato Castellano e dall’altro Dellacroce, spalleggiato da John Gotti.

Uomo d’affari

Castellano fu anche un imprenditore. Iniziò investendo nel campo alimentare con Dial Poultry, che riforniva di pollame macellai e supermercati di New York. Estende poi i suoi interesse nell’edilizia. Suo figlio Philip diventa presidente della Scara Mix Concrete Corporation, che detiene il monopolio del calcestruzzo a Staten Island.

Gestisce anche gli interessi della famiglia Gambino nel “Concrete Club”, consorzio che gestiva i guadagni delle famiglie criminali nell’edilizia, e nel Teamsters Union Local Chapter 282, che si occupava del rifornimento di calcestruzzo per le grandi opere nell’area di New York e Long Island.

Omicidi

Nel 1975, Paul avrebbe ordinato la morte di Vito Borelli, fidanzato di sua figlia Constance. Joseph Massimo, membro della famiglia Bonanno, avrebbe confessato l’omicidio commesso a favore di Castellano.

Nel 1978, Castellano avrebbe ordinato l’omicidio di Nicholas Scibetta, membro della famiglia Gambino e cognato di Salvatore Gravano. Scibetta, alcolizzato e cocainomane, avrebbe partecipato a numerose risse e insultato una cugina di Frank De Cicco. Lo stesso anno, avrebbe anche ordinato l’omicidio di un suo caporegime, James Eppolito, e di suo figlio.

Eppolito aveva chiesto a Castellano il permesso di uccidere Anthony Gaggi, perché sconfinava sul suo territorio, e questi aveva risposto che ci avrebbe pensato, ma poi aveva avvisato Gaggi delle sue intenzioni. Gaggi e Roy De Meo, killer di Castellano, uccisero padre e figlio.

Nel 1980 ha ordinato la morte del suo ex genero Frank Amato perché aveva abusato di sua figlia quando erano sposati. Secondo l’FBI, Castellano ha ordinato l’assassinio a Roy De Meo, e il cadavere è stato fatto a pezzi e buttato in mare.

Nel 1983 ordina la morte di De Meo, ormai ritenuto imprevedibile e inaffidabile, e il suo cadavere viene trovato nel bagagliaio della sua Cadillac.

Ultimi anni

Dal 1981, Castellano visse a Staten Island in una villa con 17 stanze valutata 3,5 milioni di dollari del tutto simile alla Casa Bianca tanto da essere chiamata con lo stesso nome. Era stata rivestita con marmo di Carrara e dotata di una piscina olimpica e di un giardino all’inglese.

Visse rinchiuso nella villa, uscendo raramente e ricevendo le visite dei boss capiregime Daniel MarinoThomas Gambino e James Failla per dargli ordini. Nella villa vivevano anche sua moglie e una domestica colombiana, Gloria Olarte, che divenne sua amante.

Il 30 marzo 1984 Paul Castellano venne arrestato dall’F.B.I. grazie anche alle cimici installate in casa sua e alla collaborazione della sua amante Gloria Olarte. L’anno dopo viene rilasciato dietro pagamento di una cauzione di 3.000.000 di dollari.

Il 2 dicembre 1985, Neil Della Croce muore di cancro a 71 anni. Castellano non si presenta al funerale di Della Croce e nomina suo successore Thomas Bilotti, fedelissima guardia del corpo di Paul. I gesti non sono graditi dai seguaci di Della Croce.

Le autorità americane poi autorizzano la consultazione di nastri di registrazione compromettenti per John Gotti, che sarebbe coinvolto nel traffico di eroina e in tradimenti verso Castellano.

Complotto e assassinio

Gotti vuole diventare capofamiglia e ci riesce organizzando un complotto contro Castellano con cospiratori come Sammy GravanoFrank De Cicco, Lenny Di Maria e Piney Armone, mafiosi con ruoli importanti nella famiglia.

Il piano iniziale prevede l’omicidio davanti la residenza di Paul, ma si teme la presenza di agenti federali, si decide quindi di uccidere Castellano e Tommy Bilotti a una cena che si terrà il 16 dicembre 1985.

L’omicidio avviene con diversi colpi di pistola davanti ad un ristorante (Spark Steaks House) sulla quarantaseiesima strada a Manhattan.

Castellano viene sepolto al Moravian Cemetery di Staten Island. Il vescovo di New York vieta di fargli il funerale cattolico. L’omicidio non era stato autorizzato dalla Commissione. Big Pauly cedette così il testimone al leggendario John Gotti.

Curiosità

Era lo zio dell’attore Richard Castellano, divenuto celeberrimo per la sua interpretazione del boss mafioso Clemenza nel film Il padrino.


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