Perché nei bar e ristoranti c’è maggiore rischio di infezione da coronavirus?

All’interno di spazi chiusi e non adeguatamente ventilati il contagio può avvenire anche attraverso aerosol. In tal senso, nei locali dove si consumano cibi e bevande, la probabilità di infezione è inevitabilmente maggiore perché, quando si mangia e si beve, le mascherine non possono essere indossate

Negli spazi chiusi, come bar e ristoranti, il coronavirus si diffonde più facilmente. Ma perché accade questo e perché il Covid ha imposto i sacrifici maggiori proprio a queste tipologie di attività? I provvedimenti contenuti nel DPCM del 24 ottobre, come la chiusura alle 18 di bar e ristoranti, sono stati decisi per “disincentivare le persone ad uscire di casa” nel tentativo di invertire la curva dei contagi e scongiurare il rischio di trovarsi di fronte a un nuovo lockdown. Da qui la decisione di ridurre al massimo le attività “meno necessarie” che, dal punto di vista epidemiologico, rappresentano alcune delle circostanze che possono esporre a un maggior rischio di infezione. Un aspetto, quest’ultimo, che in un clima di conflitto politico e malessere sociale rischia di passare in secondo piano ma che, in ogni caso, dovrebbe farci riflettere su quelle che sono le modalità di trasmissione del virus.

Il coronavirus in bar e ristoranti si diffonde più facilmente

Rispetto ai primi mesi della pandemia, quando si riteneva che la principale modalità di contagio fosse l’esposizione alle goccioline respiratorie (droplet) che inaliamo quando siamo a stretto…



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