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Perché la Campania resta in zona arancione nonostante il calo dei contagi | I DATI

La Campania, nonostante il calo dei contagi Covid, resterà in zona arancione anche la prossima settimana. Ma perché? Per un motivo molto semplice: la situazione in provincia di Napoli desta non poche preoccupazioni soprattutto per quanto concerne la densità abitativa. Salvo novità, la decisione arriverà nella giornata di domani quando il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza che stabilirà i nuovi colori delle Regioni.

Perché la Campania resta in zona arancione?

La Campania, secondo quanto riportato dai dati della Fondazione Gimbe, è la prima Regione in Italia per numero di casi attualmente positivi. È seguita dall’Emilia-Romagna e dalla Lombardia. Intanto, il bollettino diramato dall’Unità di Crisi oggi, 22 aprile, ha evidenziato 1.912 nuovi contagi di cui 1.353 asintomatici e 559 sintomatici. Hanno perso la battaglia contro il Coronavirus 26 persone. Le nuove guarigioni sono 1.753.


I dati della Fondazione Gimbe

 


I dati relativi ai ricoveri

 

 


Le regole in zona arancione

Campania in zona arancione, cosa cambia per gli spostamenti: le novità

Fino al 30 aprile, in zona arancione è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le ore 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni previste per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione.

Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Campania zona arancione: posso andare a casa di amici e parenti?

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 50 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.

La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

A chi vive in un Comune che ha fino a 5mila abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

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