Ennesimo episodio di violenza ai danni del personale ospedaliero. A Pescara alcuni medici sono stati minacciati e il reparto di oncologia è stato sfasciato da circa 40 persone, di etnia rom, che hanno fatto irruzione in ospedale dopo aver saputo che un loro parente era morto.
Pescara, uomo morto in ospedale: medici minacciati e reparto sfasciato
Come ricostruito da Il Messaggero la follia si è scatenata dopo che i parenti di un uomo di 60 anni, affetto da una grave patologia, hanno appreso che, nonostante le cure ricevute, il loro congiunto era deceduto.
Poco dopo circa 40 persone sono entrate con la forza in ospedale a Pescara e hanno hanno invaso i corridoi del reparto di oncologia inveendo contro il persone in servizio e sfasciando tutto ciò che trovavano davanti. Le stanze di oncologia sono diventante un vero e proprio campo di battaglia tra porte divelte, tavoli ribaltati e suppellettili gettati a terra.
La guardia in servizio, prontamente intervenuta, ha allertato il numero di emergenza e in ospedale a Pescara sono arrivate prima le pattuglie della squadra volante della questura e poi anche i carabinieri, che hanno cercato di riportare la calma.
Le parole del direttore
“Condanno fermamente l’odioso atto di violenza perpetrato questa mattina da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara – afferma il direttore generale della Asl, Vero Michitelli – Un reparto come l’Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un’aggressione così vile e gratuita. I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione”.
“L’episodio – nel corso del quale sono stati compiuti atti di danneggiamento all’ospedale – non è solo un attacco alla dignità degli operatori di questa azienda, ma rappresenta una ferita profonda per l’intera comunità ospedaliera e per tutti coloro che credono nel valore della salute e del rispetto per il prossimo – prosegue Michitelli -. A nome dell’azienda, esprimo la massima solidarietà al personale coinvolto, ai pazienti presenti ed assicuro il mio pieno sostegno. Ringrazio le forze dell’ordine prontamente intervenute e chiedo alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Questura di porre in essere tutte le azioni tese a garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano nell’azienda e per tutelare il diritto alla salute di ogni cittadino.”
I commenti
“A Pescara la Asl ha ridotto la commessa riducendo le postazioni ed eliminando le guardie giurate. Durante il giorno in tutto il nosocomio sono presenti solo due gpg una in sala monitor e l’altra al pronto soccorso. Queste due figure devono sopperire alla problematiche quotidiane, effettuare interventi lasciando di fatto scoperte le postazioni considerate vitali – affermano in una nota il segretario provinciale Ugl-Utl Chieti Pescara, Armando Foschi, e Ugl Sicurezza Civile Abruzzo – Il posto di polizia dal tardo pomeriggio alla mattina seguente è chiuso. Identico copione dal sabato pomeriggio fino al lunedì mattina. Tale situazione costringe l’unica guardia giurata presente in pronto soccorso, a interventi sempre più spesso complicati e difficili”.