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Pestata dal marito per aver comprato una tombola ai figli: la donna davanti al giudice “minacciava di morte me e le bambine”

Massacrò di botte la moglie perché aveva comprato una tombola per i figli. Era il 4 gennaio 2019 quando la donna, residente nel piccolo comune dei Monti Cimini, in provincia di Viterbo, ha deciso di denunciare il marito stanca delle continue violenze. Ieri, la donna di 30 anni è comparsa in Tribunale davanti alla giudice Elisabetta Massini per raccontare la sua versione dei fatti al processo contro il marito.

Maltrattamenti in famiglia a Viterbo: le parole della donna al processo

Il Messaggero riporta gli sviluppi della prima udienza del processo dove la donna ha raccontato la catena di vessazioni che avrebbe subito dall’ex compagno, con il quale ha avuto tre figli. “Ogni sera – ha dichiarato – tornava a casa e trovava una scusa per insultarmi. Poi ce l’aveva con le mie due figlie più grandi che ho avuto in una precedente relazione. Mi mandava messaggi vocali con minacce di morte“.

L’uomo l’avrebbe addirittura costretta a portare il fardello di una gravidanza non voluta: “Era il quinto figlio e non avevamo possibilità economica ma lui mi ha detto che se abortivo avrebbe ucciso una delle mie figlie più grandi“. Le minacce non si sarebbero mai fermate, anche dopo la nascita della bimba. Infine, il pestaggio brutale per il quale l’uomo è stato arrestato. Dopo la convalida, la 30enne ha deciso di affidarsi ai servizi sociali.

La prossima udienza

La giudice, dopo aver ascoltato la testimonianza della donna, ha chiesto le relazioni dei servizi che hanno in custodia i bambini. La prossima udienza, invece, è riservata al racconto delle forze dell’ordine che sono intervenute quella sera.

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