Un medico di base è stato arrestato a Piacenza con le accuse di corruzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti coinvolti almeno altri quattro complici. Il dottore è stato incastrato da cimici e telecamere piazzate dagli inquirenti nel suo studio medico.
Piacenza, arrestato medico di base: chiedeva prestazioni sessuali in cambio di ricette per farmaci o visite
Le altre persone indagate sono un collega del professionista, due persone di origine nordafricana, di cui uno arrestato e accusati entrambi di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e una brasiliana indagata per corruzione.
Quest’ultima è stata sorpresa all’interno dello studio medico al momento dell’arresto del professionista. La donna si era rivolta a lui per ottenere un farmaco tabellato come benzodiazepine, ed una prescrizione per una visita urgente, offrendo in cambio prestazioni sessuali che hanno consumato proprio all’interno dello studio.
L’indagine
L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile, è relativa ad una rete di distribuzione in città di farmaci oppiacei a base di tramadolo (droga del combattente) ed ossicodone (eroina dei poveri), ma anche di benzodiazepine. La polizia ha sequestrato lo studio del medico e ha effettuato perquisizioni in quello del medico coindagato, con il sequestro di numeroso materiale probatorio.
I farmaci – e i falsi certificati di malattia in assenza di visita medica – venivano forniti in cambio di prestazioni sessuali oppure di denaro. “Le indagini, tuttora in corso su alcuni accoltellamenti avvenuti in città, – si legge in una nota della questura – si sono intrecciate con la segnalazione pervenuta alla Questura da parte di un farmacista, insospettito dalle continue e sospette ricette mediche con le quali venivano richiesti farmaci aventi i principi attivi, oppiacei, ritirati da ragazzi di giovane età ed apparentemente in perfetta salute”.
“I successivi accertamenti hanno consentito di acclarare che due medici di base, almeno dal gennaio 2023, avevano prescritto con regolarità gli oppiacei a persone di giovane età, privi di patologie cliniche, ed assuntori anche di altre sostanze stupefacenti. La diffusione dei farmaci, in particolare tra ragazzi di origine straniera, potrebbe essere ricondotta ai recenti accoltellamenti avvenuti in città, accaduti apparentemente per futili motivi, che hanno visto coinvolti alcuni cittadini nordafricani che si sono affrontati con l’utilizzo di un machete e che, apparentemente senza provare dolore per i colpi subiti, si sono inflitti tagli in varie parti del corpo quasi a ‘testare’ la propria soglia del dolore, anestetizzati dagli oppiacei”.
La scoperta
Attraverso l’attività di indagine è emerso che “un medico, in particolare, aveva prescritto tali farmaci dietro il pagamento di denaro da parte di cittadini stranieri, spesso intestando le ricette a terzi pazienti ignari. I farmaci sono stati quindi rivenduti sul mercato piacentino alimentando anche il mercato della droga locale. A conferma dell’ipotesi investigativa iniziale, alcuni dei pazienti entrati nello studio del medico, spesso indossavano vistose fasciature, a causa dei fendenti subiti combattendo contro i rivali”.