Cronaca Napoli, Napoli

Case, il piano per 10mila nuovi vani in tre anni: tutte le informazioni del progetto del Comune di Napoli

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Foto di repertorio

Il piano case per 10mila nuovi vani in tre anni: tutte le informazioni del progetto del Comune di Napoli. Si prevede la demolizione e ricostruzione di alloggi, oltre alla realizzazione di nuovi edifici. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Case, il piano del Comune di Napoli

Il Comune ha avviato cantieri per 3.367 nuove abitazioni, attualmente non utilizzate, che saranno destinate ai napoletani aventi diritto entro 2 o 3 anni. Si stima che si tratti di almeno 10.000 vani. Tuttavia, la città ha un grande bisogno di nuove case e Palazzo San Giacomo sta già pianificando un nuovo piano casa in collaborazione con un gruppo di altre 50 città, tra cui Roma, Firenze, Cagliari e Milano. Oggi, rappresentati dai loro assessori, si riuniranno a Roma, in piazza Capranica, per chiedere un incontro con il Governo e discutere la loro proposta in cinque punti per un Piano Casa Nazionale.

Per Napoli, la vicesindaca e assessora all’Urbanistica, Laura Lieto, ha presentato cinque proposte: una «Legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale», l’assegnazione gratuita di immobili inutilizzati ai Comuni, il rifinanziamento del Fondo Nazionale per la Locazione e del Fondo Nazionale per i Morosi Incolpevoli, una Legge nazionale per la regolamentazione delle piattaforme turistiche e una misura nazionale per affrontare l’emergenza abitativa e supportare le persone senza fissa dimora. Questo pacchetto di richieste potrebbe essere adottato dall’Anci, presieduta da Gaetano Manfredi, che è anche sindaco di Napoli, vista l’adesione di numerose città. «Esiste un’emergenza abitativa», sottolinea la vicesindaca, «che è il risultato di un vuoto politico che perdura da 30 anni».

In Italia, per lungo tempo, si è ignorata l’importanza di adottare politiche strutturali per l’abitazione, il che ha portato a un significativo impoverimento delle risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica. Napoli e Palazzo San Giacomo hanno già elaborato un nuovo Piano, ma senza leggi adeguate, che sono ancora più necessarie delle risorse stesse, risulta praticamente impossibile attuarlo. Sebbene ci sia l’esigenza di espandere le città, Napoli rappresenta un caso emblematico di questa situazione, evidenziata dall’iper-turistificazione che ha già colpito Firenze, Venezia e altre città d’arte. Nel manifesto a sostegno del presidio di oggi, questo fenomeno viene descritto in modo chiaro.

«È fondamentale impegnarsi per mantenere le città attraenti e capaci di trattenere i loro abitanti e lavoratori, poiché esse costituiscono il tessuto sociale su cui si fondano l’economia locale, i servizi e le comunità. In un contesto in cui i costi degli alloggi continuano a crescere, è essenziale garantire che coloro che contribuiscono alla vita urbana non vengano esclusi dal progresso della città né allontanati. La Lieto ha le idee chiare: “Mai più ghetti”, afferma. “Promuoveremo insediamenti misti che favoriscano la coesistenza di tutte le fasce sociali, combinando edilizia pubblica e privata. Attraverso la riserva di aree e immobili di proprietà comunale, attueremo politiche di protezione per i quartieri del centro storico, dove realizzeremo studentati e cohousing.”»

Si tratta di insediamenti residenziali formati da abitazioni private, accompagnate da ampi spazi comuni destinati all’uso collettivo e alla condivisione tra i residenti. L’introduzione di una legge sulle case vacanze implica, in sostanza, fornire ai Comuni la facoltà di determinare le aree in cui queste possono essere collocate; a Napoli, il sindaco e la vicesindaca desiderano che vengano realizzate in tutti i quartieri della città, come richiesto anche da altri Comuni italiani.

La strategia

Il Piano bis del Comune si estende da est a ovest, coprendo sia la zona orientale che quella occidentale. In termini tecnici, si tratta di un intervento di riqualificazione di un territorio che offre opportunità per la rigenerazione urbana e la costruzione di nuovi edifici di vario tipo. Si prevede di sfruttare anche gli incentivi provenienti dalla Regione, attualmente parzialmente bloccati su entrambe le direttrici. Ciò che era previsto per la costruzione a est, a partire da Ponticelli, ora ricade nella “zona rossa” del Vesuvio.

A ovest, a causa del bradisismo e del nuovo piano per i Campi Flegrei, molte aree un tempo disponibili non possono più essere utilizzate, rendendo necessario un aggiornamento dei piani urbanistici.

La metropolitana

A nord, nell’area metropolitana, lungo le linee 1 e 10 della metropolitana, c’è spazio per un ambizioso progetto di rigenerazione urbana. Su questo aspetto, il Comune è attivamente impegnato per espandere la città. Palazzo San Giacomo e la Città Metropolitana stanno rivedendo i loro piani urbanistici. La linea 10, in particolare, collegherà il centro storico di Napoli con la stazione dell’alta velocità di Afragola, prevedendo interscambi con la Linea 1, Linea 2, Linea 11 e diverse linee Vesuviane. Questo progetto coinvolgerà non solo Afragola, ma anche i comuni di Casavatore, Casoria, Arzano e il quartiere di Miano.