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Pierfrancesco Favino rivela il dietro le quinte di Maria: “Improvvisazione e intimità con Jolie e Rohrwacher”

Pierfrancesco Favino rivela dietro quinte Maria

Pierfrancesco Favino rivela dietro quinte Maria

Pierfrancesco Favino rivela i segreti dietro le quinte del suo ultimo progetto, Maria, il biopic di Pablo Larraín su Maria Callas. L’attore italiano, noto per la sua versatilità e talento, condivide aneddoti e curiosità che hanno caratterizzato questa esperienza unica.

Pierfrancesco Favino rivela il dietro le quinte di Maria

Pierfrancesco Favino ha recentemente tenuto una Masterclass esclusiva alla Lounge Campari durante il Festival di Venezia, dove ha condiviso le sue esperienze sul set e i suoi pensieri sull’arte della recitazione. Il film è una biografia drammatica dedicata a Maria Callas e ha catturato l’attenzione per la sua narrazione intensa e intima. Favino, che interpreta Ferruccio, un maggiordomo dalle molteplici sfaccettature, ha descritto il processo creativo dietro le quinte del film.

Larraín è un regista che sa improvvisare e questo ha arricchito la nostra esperienza sul set. Ricordo in particolare una scena in cui io, Angelina Jolie e Alba Rohrwacher eravamo completamente liberi di improvvisare. Il regista ci ha lasciato giocare e questo ha creato un senso di intimità e unione tra di noi.

La possibilità di esplorare liberamente i personaggi ha permesso agli attori di stabilire un legame profondo, trasformando il set in una vera e propria famiglia creativa. Durante la Masterclass, Favino ha offerto consigli preziosi ai giovani attori. Ha parlato dell’importanza di affrontare le proprie paure, come il timore del giudizio e la ricerca di approvazione, e ha sottolineato come un buon attore debba liberarsi di tutto ciò che non è essenziale per il personaggio.

Essere un attore non significa mettere una maschera, ma piuttosto liberarsi di tutto ciò che è superfluo e immergersi completamente nel ruolo.

L’attore ha anche riflettuto sul suo percorso professionale, ammettendo di aver trascorso vent’anni a interrogarsi su cosa non andasse nei suoi provini. Ha spiegato che il vero nemico dell’attore è la didascalia nel copione e che la chiave è leggere e comprendere la storia fino in fondo, piuttosto che limitarsi a interpretarla superficialmente. Per prepararsi al ruolo di Ferruccio, Favino ha studiato una lunga intervista del personaggio ma ha scelto di non incontrarlo direttamente, per mantenere una distanza creativa. Ha approfondito aspetti fisici del dolore per riflettere nel personaggio e ha notato che la sofferenza di Callas sembrava riflettersi nel suo personaggio.

Concludendo, Favino ha sottolineato che Maria è un film che parla di arte e dell’impatto emotivo che essa può avere sugli spettatori. “Di fronte all’arte, conta solo l’emozione che provoca in chi la guarda“, ha affermato, evidenziando il valore dell’emozione autentica sia per l’attore che per il pubblico.

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