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Pierfrancesco Favino rivela: “Ho avuto un’esperienza omosessuale”

Pierfrancesco Favino non si risparmia mai nei suoi film, quindi mette sempre anima e corpo nei ruoli che interpreta. Nell’ultima intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo, l’attore si è messo a nudo con la stessa generosità che mette nel suo lavoro. Infatti Pierfrancesco Favino rivela di aver avuto anche un’esperienza omosessuale nel corso della sua vita, ma nulla di carnale.

Pierfrancesco Favino rivela: “Ho avuto un’esperienza omosessuale”

La generosità di Pierfrancesco Favino è molto nota sul set, infatti l’attore dedica sempre anima e corpo ai suoi ruoli. Come l’ultimo personaggio, Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale, in Comandante. Per entrare nel personaggio ha dovuto perdere ben 9 chili, “per altri personaggio, invece, sono arrivato a ingrassare di 22“, racconta al Corriere. Sempre parlando del suo personaggio Todaro, ricorda che l’accento veneto lo aveva imparato per girare un altro film vent’anni fa, El Alamein, dove vestiva i panno del sergente Rizzo: “Avevo ricevuto la notizia della morte di mio padre. Ero andato al suo capezzale per l’operazione di angioplastica, poi ero tornato sul set. Qualcosa non funzionò. Sono i momenti in cui ti senti inutile, in cui ti chiedi: cosa ci faccio qui? Eppure il mio maestro, Mario Ferrero, me l’aveva detto: questo è un mestiere in cui non ci sono feste comandate, e non ci sono lutti. Mi sono imposto di passare sempre il compleanno con le mie figlie, Greta e Lea. Con mia moglie Anna è più facile: compie gli anni il 24 dicembre“.

L’attore poi fa un’altra rivelazione. Racconta infatti che in passato ha messo in dubbio la sua sessualità e conferma di aver avuto un’esperienza omosessuale: “Non fu nulla di carnale. Un uomo più grande di me mi corteggiava, e io ho voluto togliermi un dubbio sulla mia sessualità, non portarmelo dentro tutta la vita. L’ho sciolto, ho capito che omosessuale non lo ero. Era un tempo in cui se sentivi un’emozione per un uomo ti chiedevi cosa avevi di sbagliato; adesso per le nuove generazioni è tutto più semplice. Nello spettacolo l’omosessualità è sempre stata presente, io stesso ho lavorato con Ronconi e Ferrero, e anche la fluidità è sempre esistita“.

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