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Il 23 giugno del 1960 viene commercializzato negli USA “Enovid®”, la prima pillola anticoncezionale

La pillola anticoncezionale è stata una delle scoperte scientifiche e delle innovazioni sociali più importanti del Novecento. Nasce negli USA viene commercializzato con il nome di “Enovid®”, esso, infatti, è il primo contraccettivo orale messo a punto da Gregory Pincus e John Rock, ginecologo di Harvard. La sua nascita è tutt’oggi motivo di discussione in quanto assomiglia a un thriller storico. Solo nel 1961 l‘industria tedesca Schering introduce sul mercato “Anovlar®”, la prima pillola disponibile in Europa, ma la sua disponibilità innesca discussioni e resistenze in tutto il vecchio continente. In Italia nel 1971 la pillola è disponibile, ma raccomandata esclusivamente per regolarizzare i disordini del ciclo e solo per le donne sposate, viene poi approvata nel 1978 la tanto discussa legge 194 che rende legale l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).

23 giugno 1960: nasce la prima pillola anticoncezionale “Enovid®”

Il 23 giugno del 1957 i risultati delle loro ricerche furono venduti negli USA sotto il nome di “Enovid®”, un trattamento contro i disturbi mestruali, con la dicitura sulla confezione: «Questo medicinale eviterà l’ovulazione». In meno di due anni, più di mezzo milione di americane soffrivano improvvisamente di disordini mestruali.



A partire dal 1960, la pillola iniziò a essere venduta in gran parte degli States come contraccettivo. L’anno seguente fu messa in vendita in Europa con il nome di Anovlar® e in Italia fu autorizzata nel 1967 per fini terapeutici ma solo nel 1976 il ministro della Sanità abrogò le norme che vietavano la vendita della pillola anticoncezionale.

Fatti antecedenti

Nell’America degli Anni Cinquanta, il controllo delle nascite era proibito dalla Chiesa cattolica e in alcuni Stati era addirittura illegale. Nonostante ciò Margaret Sanger, un’attivista per i diritti delle donne, e Katherine McCormick, un’ereditiera dell’alta società, crearono una pillola che proteggeva le donne dalla gravidanza.



«Scovarono due improbabili medici con un piccolo laboratorio: Gregory Pincus, un biologo soprannominato “Dottor Frankenstein», per aver effettuato con successo una fecondazione in vitro di un coniglio nel 1934, e John Rock, un medico cattolico e conservatore, specialista in fertilità.

Resistenza culturale

Secondo il pensiero liberale, la pillola continua a essere poco conosciuta. Più del 40% degli americani pensano che la sua percentuale di efficacia sia del 50%, quando in realtà oscilla tra il 92-98%.



Il nostro Paese è il fanalino di coda in Europa per l’utilizzo della contraccezione orale, con una percentuale del 14,2% ferma agli stessi livelli di Tunisia (14,5%), Botswana (14,3%) e Iraq (14,6%). L’atteggiamento delle donne italiane è frutto di resistenze culturali ma è anche il risultato di informazioni scientificamente un po’ superficiali sugli effetti a breve o a lungo termine del farmaco. In realtà la ricerca medica ha cambiato profondamente il contenuto della pillola rispetto ai primi anni, con la sintesi di nuovi progestinici, il progressivo ridursi dei dosaggi efficaci e la diminuzione degli effetti collaterali.

Controindicazioni

Nonostante la scienza abbia fatto enormi progressi e le cosiddette pillole di nuova generazione abbiano ridotto notevolmente i dosaggi di estrogeni e progesterone – oltre che sensibilmente diminuito gli effetti indesiderati –, è doveroso segnalare alcune controindicazioni legate all’utilizzo della pillola anticoncezionale.



Nella maggior parte dei casi il rischio di complicazioni serie legate all’uso della pillola anticoncezionale è minimo ma essere fumatrice, avere il diabete o soffrire di malattie circolatorie, epatiche, renali, sono tutti fattori che vanno immediatamente comunicati al ginecologo perché possono predisporre a patoblogie cardiocircolatorie.

Studi scientifici dimostrano che, a seconda della dose di estrogeno e dal tipo di progestinico presente nel composto, la pillola aumenterebbe il rischio di malattie vascolari come la trombosi venosa. Questi ormoni, infatti, rallenterebbero la circolazione del sangue nelle gambe e per questo, in condizioni particolarmente predisponenti, potrebbero facilitare la formazione di coaguli.

I fattori di rischio

Nello specifico, ecco quali sono i fattori di rischio che possono rendere controindicato l’uso della pillola anticoncezionale:



In tutti questi casi la pillola e anche gli altri contraccettivi ormonali non sono indicati, ma attentamente valutati con il medico.

Complicazioni legate all’uso della pillola

L’uso della pillola generalmente può comportare reazioni soggettive che dipendono da molti fattori diversi. Le complicanze più diffuse si manifestano nei primi mesi di utilizzo e possono riguardare:



Solitamente questi disturbi tendono a scomparire da soli ma se così non fosse è necessario valutare un cambio di pillola con dosi/ormoni differenti, sotto diretto controllo medico.

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