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Chi era Pino Daniele, l’icona blues napoletana

Giuseppe Daniele, conosciuto come Pino Daniele è stato uno dei simboli di Napoli. Una figura che va oltre il mondo della musica, un uomo in grado di superare le barriere dello spazio e del tempo grazie alle sue canzoni. Ha iniziato a suonare a soli 14 anni ed ha raggiunto la fama grazie al suo talento e alla sua determinazione.

Pino Daniele, figlio del Sud innamorato di Napoli

Giuseppe Daniele, soprannominato da tutti Pino, nasce a Napoli il 19 marzo 1955, sotto il segno zodiacale dei Pesci. Trascorre un’infanzia non del tutto serena a causa della tragica situazione economica della sua famiglia: i suoi genitori non potevano nemmeno permettersi di comprare la foto scolastica annuale.

Proprio per le scarse entrate in casa, Pino va a vivere da sue due zie acquisite che gli permettono di crescere in un’ambiente più sereno e adeguato alle sue esigenze.



Si appassiona alla musica quando è ancora alle elementari e all’età di 12 anni si esibisce per la prima volta durante una festa di bambini. Dopo due anni prende in mano una chitarra e da lì si dedica ognigiorno, oltre che agli studi di ragioneria, alla musica.

Non appena prende il diploma, a distanza di qualche anno, inizia la sua carriera da musicista esibendosi in vari locali del posto.

Pino Daniele e successo con il primo album “Terra Mia”

Terra Mia è il suo primo album e, grazie al genere musicale molto apprezzato, riesce a farsi notare non solo a Napoli, ma anche in tutta Italia. La canzone più ascoltata e più amata ancora attualmente è, senza ombra di dubbio, “Napule è“. Con il secondo anno riesce a raggiungere il palco del Festivalbar conquistando il pubblico con la canzone “Je’ so’ pazzo”.



Da quel momento in poi, il cantante napoletano non si ferma più: pubblica diversi album, collabora con grandi artisti italiani, arriva sul palco di Sanremo, vola a Parigi, a New York e viene amato da chiunque.

Pino Daniele, il garibaldino del sud

Pino Daniele è sicuramente uno dei personaggi che a Napoli non dimenticheranno mai. A soli diciotto anni ha scritto quello che poi è diventato una sorta di inno ufficioso della città, quel Napule è che da quando è stata pubblicata non hai mai smesso di risuonare per le vie della città e nei cuori degli abitanti.

Eppure il sentimento di Pino Daniele per Napoli è sempre stato decisamente combattuto, un amore così grande da trasformarsi anche in rancore.

“Io non sono figlio di Napoli… io mi sento un figlio del Sud, un garibaldino – aveva dichiarato Pino Daniele come riportato da Famiglia Crisitiana -. Da quando ho l’età della ragione ad oggi non è cambiato niente, anzi la situazione è peggiorata. Ma non voglio pensare che non ci sia più la speranza. Una speranza che purtroppo si riaccende soltanto quando salta fuori qualcuno: una volta è spuntato Maradona, una volta Troisi, una volta Pino Daniele… Purtroppo è un popolo che ha bisogno sempre di un re. O di un Masaniello

E in effetti Napoli ha fatto di Pino Daniele uno dei suoi re, come testimoniano le immagini delle migliaia di persone in piazza nel giorno dell’ultimo saluto e la richiesta dei tifosi del Napoli di fare proprio di Napule è il nuovo inno della squadra. E pensare che lui al calcio preferiva la pallanuoto e la scherma.

La vita privata di Pino Daniele

Pino Daniele ha vissuto una vita sentimentale abbastanza movimentata: si sposa per la prima volta con Dorina Giangrande, dalla quale ha due figli di nome Cristina e Alessandro.



Durante la registrazione di un suo videomusicale, il napoletano incontra , una modella, di cui si innamora follemente e con cui si sposa, dopo il divorzio con l’ex moglie. I due diventano genitori di Sara, Sofia e Francesco.



A distanza di 20 anni di matrimonio, però, il cantante incontra Amanda Bonini con cui intraprende una relazione divorziando, quindi, dall’attuale moglie.



I due vanno a vivere insieme a Roma ma un brutto destino decide di separarli: Pino Daniele ha un infarto a causa di seri problemi cardiaci che si portava già dagli anni Ottanta. Viene dichiarato il suo decesso alle 2.45 del 4 gennaio 2015.

Curiosità su Pino Daniele

 

 

 

 

 

 

 

 

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