Palestre e piscine resteranno chiuse: Cts contrario a riapertura

Il Comitato tecnico-scientifico boccia la riapertura di piscine e palestre. Per le strutture sportive, quindi, è probabile che il governo decida di aspettare ancora, magari fino a dopo Pasqua, prima di pensare a una ripartenza. Il nuovo dpcm a cui sta lavorando il governo Draghi, quindi, non dovrebbe prevedere una riapertura per piscine e palestre ma neanche per cinema e teatri

Niente da fare per piscine e palestre: resteranno chiuse a causa del Covid. Almeno questa è la richiesta del comitato tecnico-scientifico, che ha bocciato ogni ipotesi di riapertura. La preoccupazione principale è quella delle varianti: la mutazione inglese rappresenta più del 30% dei contagi in Italia ed entro metà marzo, secondo l’Istituto superiore di sanità, sarà quella predominante nel nostro Paese.

Questo è il quadro tratteggiato dal Comitato tecnico-scientifico nell’incontro di ieri con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Con un invito alla cautela, che si rispecchia anche nella volontà degli esperti di non riaprire per il momento palestre e piscine. Il lieve aumento dei contagi e la diffusione della variante inglese sembrano convincere anche il presidente del Consiglio a seguire la linea della prudenza, attenendosi alle indicazioni degli esperti. Anche perché il rischio non è rappresentato solamente dalle singole attività che potrebbero riaprire, ma anche da tutto il movimento che esse comportano.

Il nuovo dpcm, probabile rinvio riaperture

Il governo e lo stesso Draghi stanno lavorando in queste ore al nuovo dpcm, che dovrà sostituire


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