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Pizzerie, simbolo gastronomico d’Italia e nel mondo: i numeri

Non si afferma nulla di nuovo sottolineando che le pizzerie siano delle aziende iconiche su tutto il territorio nazionale: le pizzerie sono massicciamente presenti in ogni città, e la cosa non stupisce, dal momento che questa pietanza è uno dei simboli gastronomici del paese.
Ma quante sono, esattamente, le pizzerie italiane? A rispondere a questa domanda è una ricerca condotta dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa eseguita su dati di Infocamere e Infoimprese e relativa all’anno 2018, la quale, come facilmente immaginabile, ha messo in evidenza cifre assai importanti.

I numeri delle pizzerie in Italia

Le pizzerie italiane sarebbero complessivamente circa 127.000, di cui circa 76.000 corrisponderebbero ad attività di ristorazione, 40.000 a ristoranti-pizzerie, mentre i restanti 36.000 esercizi sarebbero bar-pizzerie.

Questa quantità di imprese così cospicua produce ogni giorno ben 8 milioni di pizze, generando un fatturato annuo di 15 miliardi di euro.

Questo settore è dunque molto prezioso anche sul piano occupazionale: Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa evidenzia infatti che nel settore opererebbero in modo stabile ben 105.000 lavoratori, cifra che diverrebbe addirittura doppia durante i week end, quando i consumi di pizza crescono in modo importante.

Altre curiosità sulle pizzerie italiane

La notevole massa di lavoratori del settore è, peraltro, è fortemente multiculturale: i lavoratori italiani sono 70.000, allo stesso tempo il settore annovera lavoratori egiziani, i quali risultano essere circa 20.000, 10.000 lavoratori marocchini e circa 5.000 dei paesi dell’Est Europa.

La Valle d’Aosta è risultata essere la regione in cui si è registrata, negli ultimi tempi, la crescita più netta per quel che riguarda questo tipo di attività, inoltre la ricerca propone un quadro assai interessante anche per quel che riguarda i prezzi sul territorio nazionale: quella di Milano sarebbe la pizza più cara, mentre quella di Reggio Calabria la più economica.

Come si può ben immaginare, la pizza è una delizia molto amata anche all’estero: tra le tante nazioni che apprezzano questa specialità tutta italiana, dalla Spagna alla Svezia, quella con i numeri più cospicui sarebbe il Brasile.

L’importanza della qualità degli ingredienti

La pizza è sempre più “cosmopolita”, dunque, sia perché oramai viene gustata in ogni parte del mondo, sia perché anche in Italia la presenza di lavoratori stranieri in questo settore è davvero molto massiccia.

Se si vuol gustare un prodotto di qualità, tuttavia, è necessario accertarsi che la pizza sia preparata con ingredienti selezionati: anche in questo settore, purtroppo, vi sono alcune aziende che pur di risparmiare sui costi sono disposte a lavorare ingredienti di dubbia qualità.

Sono soprattutto alcuni prodotti provenienti dall’estero a destare delle perplessità, si pensi ad esempio alla mozzarella lituana o all’olio tunisino, materie prime che hanno un costo più basso rispetto alla media, ma la cui qualità non può essere considerata soddisfacente.

Non c’è alcun dubbio, d’altronde, sul fatto che per preparare una buona pizza gli ingredienti Made in Italy siano quanto di meglio si possa adoperare, proprio per questo motivo le migliori pizzerie scelgono con gran rigore i loro fornitori: Murgella è, ad esempio, un punto di riferimento per quel che riguarda la mozzarella per pizza.

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