Cronaca

Positiva al Covid da 6 mesi, l’azienda la licenzia: la vicenda di Teramo

Licenziata perché positiva al coronavirus e in quarantena da 170 giorni. È la storia di Nada Cava, 49enne marchigiana ma residente a San Giovanni di Colonnella, in provincia di Teramo. Nei giorni scorsi ha lanciato il suo secondo appello di aiuto al Messaggero: “Sono veramente arrabbiata. Spero finisca una volta per sempre quest’incubo”.

Licenziata perché positiva al coronavirus da sei mesi, la storia di Nada Cava

“Vivo da sola, sono separata e non percepisco alcun tipo di mantenimento dal mio ex marito. Amo il mio lavoro, anche perché è il mio unico sostentamento. Ma sto rischiando di non avere più uno, di essere licenziata e di perdere anche l’appartamento. Sto andando in depressione” spiega a fine luglio la donna rendendo pubblica la sua vicenda. A inizio marzo è risultata positiva al coronavirus e il 20 luglio è stata sottoposta al suo tredicesimo tampone e a fine agosto è arrivata la lettera di licenziamento. 

Lo sfogo

Nada lavorava come banconista in un supermercato. Al Messaggero ha spiegato: “Non mi sento bene, ora mi porteranno al Covid hospital di Pescara e mi diranno se sono idonea alla cura del plasma iperimmune. Sono già stata lì la scorsa settimana. Ero fiduciosa, speravo iniziassero a farmi subito la terapia invece mi hanno fatto solo un day hospital: viste mediche e analisi. Spesso penso e spero che si tratti solo di un brutto sogno. Purtroppo non è così”.

A causa della quarantena forzata, la donna non ha potuto prendere parte al matrimonio della figlia e al funerale della madre. E come se non bastasse, dopo l’ennesimo ricoverato all’ospedale di Atri è arrivata la notizia del licenziamento. “Fortunatamente ho avuto la proposta di un altro impiego. Dovrei prendere servizio il 2 settembre in un altro supermercato, grazie al buon cuore del suo titolare. Ma resta il problema della positività: nemmeno un miracolo può farmi negativizzare per quel giorno. Spero tanto di non perdere questa opportunità”.


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