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Povia “cacciato” dalla festa patronale in provincia di Torino: scoppia il caso politico

Povia cacciato festa patronale Nichelino

Povia, frame da video

Scoppia il caso politico a Nichelino, in provincia di Torino dopo che Povia è stato “cacciato” dalla festa patronale a cui avrebbe dovuto prendere parte. “Idee inaccettabili”, questa la motivazione, che ha portato il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo a escludere Povia dal palco dell’evento, come ha dichiarato a La Stampa.

Povia “cacciato” dalla festa patronale a Nichelino: scoppia il caso politico

Povia avrebbe dovuto essere il presidente di giuria di un talento show organizzato proprio a Nichelino e poi esibirsi in qualche canzone. A contratto già firmato e dopo che l’evento era stato pubblicizzato è arrivata la notizia.

È stato lo stesso Povia a spiegare cose è accaduto in un video pubblicato sui social: “Vi voglio parlare del mio concerto annullato numero 40”, inizia il cantante: “Una ciliegina un po’ marcita su questa torta che mi sto godendo quest’estate”. 

“Ti fa male dentro… Perché io sono una persona normale… una persona che ha delle idee e a cui piace trasformare in canzoni alcune tematiche che nessuno mette più in musica perché se no appunto ti si chiudono le porte…”. E poi conclude ricordando i “soliti motivi ideologici” che hanno portato al veto: “Dove voglio arrivare? Ci si riempie la bocca di parole come libertà, democrazia e inclusione… però poi tendi a escludere chi ha un pensiero diverso dal tuo… Mi hanno attaccato l’etichetta di cantante ‘di destra’ ma, come dico sempre, io sono ‘del centro storico’…”.


 

La replica del Sindaco

“Inaccettabili le sue idee”, questa la motivazione, che ha portato il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo a escludere Povia dal palco dell’evento, come ha dichiarato il primo cittadino a La Stampa: “Povia doveva essere parte della giuria e suonare tre canzoni. Non è un problema di appartenenza politica ma di posizioni che ha rispetto ai diritti civili. Povia più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l’aborto: quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna. Ho chiesto di rescindere immediatamente in contratto”.

“Il caso politico”

Molte le reazioni “politiche” alla decisione. “Lasciamo che la musica faccia ciò per cui è nata: esprimere liberamente tutti i sentimenti, belli e brutti, condivisibili o meno” scrive il Movimento 5 stelle sui social, parlando di “pura censura”.

“Censurare un artista è un’abitudine consolidata a sinistra, che però viene costantemente giustificata da chi la fa”, sono le parole di Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che annuncia di voler presentare un’interrogazione parlamentare per fare luce sull’intera vicenda.

“Non risulta che il sindaco di Nichelino abbia chiesto a Povia di esibirsi ugualmente rivedendo le condizioni di partecipazione. Non credo peraltro che un sindaco possa chiedere ad un organizzatore di un contest, soggetto terzo rispetto al comune, di rimuovere qualsiasi artista invitato se non vi è un accordo preventivo di organizzazione artistica, ancorché l’iniziativa avvenga nell’ambito di una manifestazione patronale patrocinata. Significherebbe travalicare i propri poteri, qualunque sia la motivazione e ciò renderebbe più grave l’atto censorio anche perché il contratto firmato e l’offerta di pagarlo ugualmente come si apprende dalle indiscrezioni di stampa è indice della piena autonomia degli organizzatori rispetto al Comune, autonomia che stante le dichiarazioni del sindaco sarebbe stata quindi violata”.

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