Cronaca

La verità di Claudia Chessa sulla lite con il fidanzato: “Se non mi fossi lanciata dal balcone mi avrebbe ucciso”

Malta Claudia Chessa precipitata balcone
Claudia Chessa (Fonte foto Instagram)
Malta Claudia Chessa precipitata balcone

Claudia Chessa, 18enne originaria di Arzachena (Sassari), in convalescenza dopo esser precipitata da un balcone al quarto piano di un hotel di Malta dove si trovava in vacanza con il fidanzato Alessio Lupo ha raccontato la sua verità sulla lite avuta con il ragazzo prima della caduta.

La giovane, intervistata da Pomeriggio 5, ha sostenuto di essersi lasciata cadere dal balcone per sfuggire al suo fidanzato, che – a detta della ragazza – voleva ucciderla. Alessio Lupo, anch’egli di Arzachena, sotto indagine per lesioni e minacce, nega ogni accusa.

La verità di Claudia Chessa sulla lite con il fidanzato: “Se non mi fossi lanciata avrebbe ucciso”

«Sto meglio, mi sto riprendendo – ha detto Claudia Chessa a Pomeriggio 5 – Ci stavamo divertendo ad un certo punto ha avuto dei problemi con degli sconosciuti e ce ne siamo andati, poi siamo ritornati. Verso la chiusura del locale Alessio era diverso dal solito, va in bagno, lo seguo e vedo che era con uno sconosciuto e faceva uso di droghe. Mi ha deluso perché sono stata io a volere che venisse qui per fargli cambiare aria, era già successo in passato».

Claudia Chessa ricorda poi quella notte in lacrime: «Io vado da lui, lui nega l’evidenza, volevo andassimo via, sono uscita convinta che mi seguisse, sono stata fuori dal locale per un po’ di minuti, lui esce e io in lacrime lo prego di andare via da lì. Lui cerca di trattenermi e allora me ne sono tornata in stanza da sola.»

Poi il racconto dell’aggressione: «Mi ha raggiunto abbiamo iniziato a litigare, gli ho detto che ero delusa, arrabbiata. Mi ha prima morso un dito della mano, poi ha provato a soffocarmi con un cuscino, poi mi ha morso le dita dei piedi e diceva che me le avrebbe staccate

«Ero terrorizzata – aggiunge la 18enne -, ha iniziato a prendermi a pugno sul viso e sul petto, ho una costola fratturata per questo, e mi ha promesso che da quella stanza non sarei uscita viva quella notte. Mi ha detto io ti ammazzo, non sai chi sono, a quel punto ho pensato a mia mamma alla mia famiglia, di non rivederli più ero disperata, avevo paura, cercavo di tranquillizzarlo.»

«Lanciarmi era l’unica soluzione. quando sono caduta giù ho supplicato gli altri di chiamare i soccorsi, avevo paura che lui arrivasse da un momento all’altro e finisse quello che aveva iniziato. Lui è arrivato con tutta la calma come se niente fosse e ai ragazzi che mi hanno soccorso ha detto lei era la mia ragazza, che ero pazza e che mi ero lanciata giù» prosegue Claudia.

La versione di Alessio

Alessio Lupo respinge ogni accusa, «dopo una lite, accadeva spesso da persone normali, io sono andato in bagno ed ho solo sentitolo il botto. Mi manca tanto mi dispiace. Ultimamente stavamo diventando sempre più burrascosi, filmavo per la mia tutela. Per lei provo sempre e solo amore, non la odierò mai»

Come spiegato dall’avvocato difensore del 27enne di Arzachena Alessio aveva l’abitudine di registrare le loro liti per autotutela, e anche la sera dell’incidente ha ripreso la discussione fino a quando Claudia si è spostata verso la vetrata.

«Alessio anche quella sera aveva usato il suo cellulare per riprendere le liti con la ragazza – racconta l’avvocato Caredda -. Abbiamo un video fatto posizionando il cellulare sul comodino della stanza dell’albergo, in cui si vede e si sente la lite tra i due, e poi si interrompe quando lei si sposta verso la vetrata

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