Oggi è atteso il discorso del Premier Giuseppe Conte alla Camera dei deputati, previsto per le ore 12. Il Presidente del Consiglio dei Ministri si recherà nuovamente alla Camera, per riottenere la fiducia. Alla Camera, non dovrebbero esserci particolari problemi. Maggiormente complicato, invece, sarà il confronto al Senato.
Il Premier Giuseppe Conte alla Camera dei deputati: cosa è successo?
Il confronto alla Camera ed al Senato è stato necessario, a seguito delle dimissioni, pilotate dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, delle “sue” due ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova. Infatti, la maggioranza rischia di vacillare a causa di una scellerata mossa sullo scacchiere politico.
Le dimissioni di Elena Bonetti e di Teresa Bellanova, entrambe rispettivamente occupate al Dipartimento delle Pari opportunità ed al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ed entrambe appartenenti al neonato partito IV di Renzi, rappresentano una scossa all’interno della maggioranza, difficilmente pronosticabile. A queste si aggiungono le dimissioni del Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ivan Scalfarotto, anch’egli appartenente a Italia Viva.
Quali possibili risvolti per la maggioranza?
La crisi di governo, causata da Italia Viva, ha mostrato un’inattesa coesione tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
D’altronde, già nel 2018, a seguito delle elezioni, Luigi Di Maio, esponente politico del M5s, aveva tentato un primo approccio verso il Pd, interrotto solo dall’allora leader dei democratici, Matteo Renzi. Dopo i primi mesi di governo gialloverde, è stato subito evidente la propensione del M5s verso idee politiche sostanzialmente appartenenti al Centrosinistra.
Quindi, Pd e M5s proseguono verso la composizione di una maggioranza, senza l’intromissione ed il coinvolgimento di Italia Viva, ritenuto un partito difficilmente attendibile, da un punto di vista politico e di consensi. Raggiungere “la fiducia” oggi, e quindi alla Camera, non dovrebbe costituire un problema.
La vera sfida per il Premier è attesa per la giornata di domani, ovvero quando Conte dovrà riferire al Senato. Oggi, grazie all’andamento del voto di maggioranza, sarà possibile intuire le posizioni e l’andamento del voto anche di domani.
Le possibili soluzioni di governo
La crisi di governo giunge anche in Parlamento. Oggi sarà ufficializzata alla Camera, attraverso il discorso del Premier, atteso a mezzogiorno. Domani, invece, sarà la volta del Senato. In queste ore si discute del futuro di questo governo e si capirà se ci saranno i presupposti per proseguire, per riottenere di nuovo la fiducia.
Alla Camera la maggioranza dovrebbe essere garantita, mentre al Senato la partita è aperta. In occasione del discorso al Senato, infatti, si attende l’apporto dei “responsabili”, ovvero senatori all’opposizione, pronti a sostenere l’operato del Premier.
Il raggiungimento di una maggioranza alternativa permetterà a Conte di prolungare la sua leadership, a seconda della fiducia “raccolta” in Senato. Conte, dunque, potrà continuare ad essere il Presidente del Consiglio dei Ministri, senza dover necessariamente procedere ad una nuova disposizione di ministeri e di incarichi e senza dar vita ad un governo Conte ter. L’alternativa sarebbe un “bel” rimpasto ed una nuova assegnazione di ruoli ed incarichi istituzionali.
Se Conte non dovesse essere pronto ad ottenere la fiducia, presumibilmente, dovrà rassegnare le dimissioni, ufficializzando la crisi di governo. A quel punto, il Presidente della Repubblica Mattarella dovrà accettare le dimissioni e provvedere alla formazione di un nuovo governo.
L’ultima ipotesi, meno probabile, prevede l’impossibilità di raggiungere una nuova maggioranza. In quel caso, Mattarella scioglierà le Camere e disporrà le elezioni anticipate, calendarizzate a seconda anche dell’incidenza dell’emergenza pandemica