Prende una zeppola dal bancone dei resi in magazzino: licenziato un uomo di 55 anni, di origini tunisine e residente a Forlì da tempo. La lettera di contestazione è stata inviata il 27 settembre, ma la notizia è stata resa pubblica dai sindacati alla fine di ottobre.
Prende una zeppola dal bancone dei resi in magazzino: licenziato lavoratore a Forlì
Un uomo di 55 anni, di origini tunisine e residente a Forlì da tempo, è stato licenziato dall’azienda di logistica per la quale lavorava dopo aver preso una zeppola da una scatola aperta in un bancale di resi, ovvero merce restituita dai consumatori. La lettera di contestazione è stata inviata il 27 settembre, ma la notizia è stata resa pubblica dai sindacati alla fine di ottobre.
Cgil e Fisascat hanno definito il provvedimento illegittimo e, a sostegno del lavoratore, si sono mobilitati altri 120 dipendenti che mercoledì 30 ottobre hanno incrociato le braccia davanti alla sede di Coop Alleanza 3.0, gestita da Afv logistica. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i sindacati sostengono che questo licenziamento rappresenti una violazione di un principio fondamentale e che il caso del 55enne possa costituire un pericoloso precedente.
Cosa è successo
“Questo lavoratore è stato allontanato dall’azienda il 15 ottobre – ha dichiarato Matteo Fabbri –. Era circa le 16 e l’azienda intendeva consegnargli la lettera di licenziamento di persona, ma lui ha rifiutato di firmare perché non comprendeva il contenuto. Il giorno successivo ha inviato una pec all’azienda esprimendo la sua disponibilità a tornare al lavoro, ma la risposta è stata che il contenuto della lettera era stato comunicato verbalmente. Questo non è certo un modo corretto di procedere. Non abbiamo ancora ricevuto la lettera, ma quando la avremo, impugneremo il provvedimento in tribunale”.
“I sindacalisti Mirela Koroveshi di Filcams (Cgil) e Matteo Fabbri di Fisascat Cisl hanno affermato che il provvedimento è stato adottato per un presunto reato di appropriazione indebita-furto, basato su supposizioni, come indicato nella lettera di contestazione disciplinare”. Il lavoratore sarebbe stato trovato con una zeppola in mano, ma secondo i sindacati, questa sarebbe stata immediatamente riposta nel suo posto all’interno di una confezione già aperta al momento dell’arrivo in magazzino.