Che tempo farà nel giorno della Befana: ecco le previsioni meteo. Freddo artico in arrivo sull’Italia, ma presto ci sarà un cambiamento: dal gelo si passerà a temperature più calde, anche se accompagnate da maltempo.
Che tempo farà alla Befana: le previsioni meteo
Il nuovo anno inizia con un’alta pressione che interessa l’Italia, caratterizzata da molte nuvole sull’area tirrenica e nebbie nelle valli e in Valpadana. Tuttavia, questa stabilità non sarà di lunga durata. Dalle immagini satellitari si può già osservare una vasta perturbazione che si estende tra Inghilterra, Mare del Nord e Baltico, legata a un fronte di aria artica in movimento verso l’Europa centrale.
Il freddo
Questo fronte porterà a un cambiamento significativo della situazione attuale, introducendo un notevole abbassamento delle temperature che permetterà alla neve di scendere fino in pianura in Francia, Germania, nell’area danubiana e nei Balcani. Tuttavia, in Italia non si verificherà lo stesso fenomeno, poiché la direzione delle correnti da Nord Ovest impedirà all’aria artica di penetrare nel bacino centrale del Mediterraneo. Ci sarà comunque un passaggio instabile, caratterizzato da rovesci, occasionali temporali e un abbassamento delle temperature, con la neve che potrà scendere localmente fino a quote di alta collina, ma il tutto avrà una durata piuttosto breve.
Clima temperato
L’Epifania del 2025 si preannuncia decisamente calda. Negli aggiornamenti precedenti, avevamo sottolineato come le correnti artiche tendessero a spostarsi verso l’Europa occidentale dopo un iniziale impulso freddo. Ora, quel primo impulso è imminente e la circolazione successiva seguirà esattamente le previsioni. Il rafforzamento di una profonda circolazione depressionaria atlantica influenzerà il clima su gran parte dell’Europa, allontanando il freddo precedente grazie all’arrivo di correnti molto miti provenienti dal Nord Africa. Il fronte perturbato associato al vortice dovrebbe raggiungere l’Italia proprio il giorno dell’Epifania, portando a un peggioramento delle condizioni meteorologiche.
La tendenza
Dopo il rapido passaggio del fronte freddo previsto per il giorno 3, la pressione sul Mediterraneo centrale aumenterà rapidamente, portando a una giornata di sabato 4 prevalentemente soleggiata. Tuttavia, nell’estremo Sud della Penisola potrebbero verificarsi ancora alcuni rovesci o temporali a causa di residui di instabilità. Le temperature subiranno una diminuzione nei valori minimi al Nord, dove si potranno registrare gelate diffuse in pianura, mentre al Sud si osserverà un calo delle massime. Domenica, l’avanzamento graduale del fronte perturbato atlantico richiamerà correnti umide e miti dal meridione verso l’Italia. La giornata sarà probabilmente caratterizzata da nuvolosità estesa nelle regioni centro-settentrionali, sebbene con pochi fenomeni significativi, mentre al Sud il sole dovrebbe prevalere. Le temperature tenderanno a salire, sia nei valori massimi che in quelli minimi, con un po’ di freddo che persisterà solo in Valpadana.
Il 6 gennaio
Arriviamo così al giorno della Befana, che presenta ancora alcune incertezze, non tanto riguardo all’andamento generale, già ampiamente confermato, quanto a quello specifico del nostro settore. Infatti, secondo i modelli probabilistici, ci sono due scenari possibili per l’Italia. Entrambi sono quasi equivalenti, ma uno prevede un peggioramento delle condizioni meteorologiche su tutta la penisola, con piogge e rovesci che interesseranno anche il Sud, mentre l’altro indica un deterioramento limitato principalmente al Nord e a una parte del Centro. Pertanto, secondo le analisi cluster, ci sono elevate probabilità che all’Epifania si verifichi maltempo in alcune zone d’Italia, da Nord a Sud (soprattutto nelle regioni occidentali) oppure solo al Nord e in parte del Centro. Meno incertezze, invece, riguardo alla temperatura: l’arrivo di forti correnti di Scirocco o Libeccio porterà a un notevole aumento delle temperature. L’unica area in cui si prevede che il freddo possa persistere sarà la Valpadana occidentale, insieme al versante interno delle Alpi occidentali. In queste zone potrebbero verificarsi nevicate fino a quote collinari, ma sarà necessario avere ulteriori conferme per avere un quadro più preciso.