Il5 maggio 1946 veniva giocata la prima schedina del Totocalcio.”L’1X2″ è la parola magica che racchiude il Totocalcio. Da quel lontano 1946 è passato molto tempo: in Italia bisognava scegliere tra Repubblica o Monarchia. È proprio in questo clima che fece la sua prima comparsa la schedina Sisal che due anni più tardi avrebbe preso il nome di Totocalcio.
Su una carta sbiadita sono impilate 12 partite di calcio di cui si deve indovinare il risultato: 1 vince chi gioca in casa, 2 vince chi gioca in trasferta, X finisce pari. Costo: 30 lire, l’equivalente di un vermuth. Un milanese originario di Roma, Emilio Biasotti, beccò il 12 e si mise in tasca 496.826 lire.
5 maggio 1946: nasce la prima schedina del Totocalcio
Un appuntamento e una speranza per tantissimi appassionati di calcio, la mitica schedina del Totocalcio debutta in tutti i bar italiani il 5 maggio 1946, al costo di 30 lire.
Il gioco fu inventato da tre giornalisti sportivi, Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo, in un’Italia ancora intenta a riprendersi dalle ferite della Seconda Guerra Mondiale.
Basandosi su concorsi analoghi esistenti in Svezia il trio fondò la SISAL, Sport Italia Società a Responsabilità Limitata. Inizialmente si poteva giocare su 12 incontri più 2 di riserva. Erano già stati inventati i segni “1” per la vittoria in casa, “2” per quella in trasferta e “X” per il pareggio.
La schedina si chiamava concorso SISAL-CONI, il nome Totocalcio sarebbe nato nel 1948 con il passaggio ai monopoli di stato. A partire dal concorso numero 20 si aggiunse una tredicesima partita alle dodici previste, da cui nacque l’espressione “Fare 13 al totocalcio”.
La vincita e gli sviluppi
La prima vincita arrivò a due mesi dal lancio della prima schedina, con un “12” di 463.846 lire, corrispondenti a 4 anni di paga per un operaio dell’epoca.
Il montepremi più alto registrato fu di oltre 34 miliardi di lire (per la precisione 34.470.967.370) il 5 dicembre 1993, ma venne diviso fra 472 giocatori che vinsero 12 milioni di lire circa l’uno.
Le vincite più alte invece ci furono il 7 novembre 1993, furono realizzati tre tredici che pagavano ciascuno circa 5 miliardi del vecchio conio. Ogni giocatore incassò 5.549.756.245 lire.
Francobollo celebrativo
Il 5 maggio del 2016, per festeggiare le 70 candeline del concorso più popolare dal dopoguerra ad oggi il Ministero dello Sviluppo Economico aveva emesso un francobollo ordinario celebrativo appartenente alla serie tematica “lo Sport”.
Il francobollo era stato presentato nello stesso giorno dei festeggiamenti alla tribuna autorità dello Stadio Olimpico alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, della presidente di Poste italiane, Luisa Todini, e dell’amministratore delegato di Sisal, Emilio Petrone.
«È impossibile racchiudere in poche parole i sogni, le speranze, le passioni, la rabbia e le illusioni che hanno accompagnato la lunga storia della schedina – disse Giacomelli -. È stato un percorso affascinante e umanissimo capace di entrare in sintonia con le corde profonde della comunità nazionale».