Cronaca

Primo condannato a morte con l’azoto, l’iniezione letale non ha funzionato

Il primo condannato a morte con l’azoto negli Stati Uniti d’America è Kenneth Eugene Smith e ha 58 anni. Il condannato è sopravvissuto a un tentativo di esecuzione nel 2022.

Primo condannato a morte con l’azoto

In quel caso l’equipe incarica non riuscì a individuare le vene dove iniettare il veleno e il condannato a morte era rimasto per quattro ore legato a una barella. Si è così deciso di sperimentare l’ipossia di azoto. Le associazioni per i diritti umani, fra cui la Ong Equal Justice Initiative, hanno protestato contro questo metodo.

Chi è Kenneth Eugene Smith

Smith è stato ritenuto responsabile dell’omicidio su commissione di Elizabeth Sennett, avvenuto nel 1988 nella contea di Colbert in Alabama. L’uomo era stato assoldato dal marito della vittima insieme a un altro sicario, anche lui arrestato e giustiziato nel 2010. Per Smith, i tempi sono stati più lunghi.

Cos’è e come funziona l’ipossia di azoto

L’ipossia di azoto è una tecnica che induce il decesso per soffocamento e asfissia nel giro di quattro-cinque minuti. Attraverso una maschera, il soggetto inala il gas e inizia ad avvertire la mancanza di ossigeno. L’azoto costituisce il 78% dell’aria inalata dagli esseri umani ed è innocuo se inalato con l’ossigeno.

Per gli avvocati di Smith e gli oppositori della pena di morta si tratta di una sperimentazione umana di cui non si conoscono le reali conseguenze.

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